Emergenza acqua: razionamento a Roma ma la siccità si estende in molte regioni italiane

Emergenza acqua: razionamento a Roma ma la siccità si estende in molte regioni italiane

La nostra penisola si trova in emergenza acqua: Roma la più colpita, nella capitale ci sarà razionamento  ma la siccità si estende in molte regioni italiane.

L’Italia sotto l’incubo dell’emergenza acqua. Nelle ultime settimane il problema della siccità ha causato ingenti danni al’agricoltura. Almeno dieci regioni della penisola sono pronte a presentare la richiesta di stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole. Secondo una stima approssimativa i campi coltivati lungo l’Italia sono completamente a secco, per un ammontare di oltre 2 miliardi di danni provocati.

Il ministro Martina, vista la gravità della situazione ha dichiarato:”Siamo pronti a dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica”. Intanto Acea lavora al piano per la città di Roma, la più colpita dall’emergenza acqua, che dal 28 luglio prevederà turni quotidiani di otto ore senza acqua con un enorme disagio per i cittadini.

A questo punto per venire incontro alle popolazioni disagiate, si sono intraprese varie misure, prevedendo, per le aziende, la sospensione delle rate dei mutui, il blocco dei pagamenti dei contributi e l’accesso al Fondo per il ristoro danni. Percorrendo l’intero stivale, almeno dieci sono le le regioni che hanno già avviato le verifiche e stanno per dichiarare lo di stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole, al fine di attivare il Fondo di solidarietà nazionale. Considerando la gravità dell’eccezionale siccità, i benefici del fondo saranno adottati anche per le aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie ad un emendamento al decreto Mezzogiorno, ora in discussione al Senato. 

Sono allarmanti i dati che ci giungono: il Lago di Garda è ad appena al 34,4% di riempimento del volume, mentre il fiume Po, al Ponte della Becca a Pavia è a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Dunque è diventato sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. Nel Lazio le criticità maggiori, oltre all’emergenza acqua a Roma, si registrano a Latina, dove sono totalmente compromessi i raccolti di mais, ortaggi, meloni, angurie.

Il problema siccità ha messo a dura prova anche la Campania, anch’essa costretta a dichiarare lo stato di calamità naturale. Gravissima la situazione nella capitale dove oltre un milione e mezzo di abitanti resteranno senza acqua per otto ore al giorno. Il piano di Acea per fronteggiare l’emergenza acqua non è ancora pronto ma è questa l’ipotesi che circola: lo stop dell’acqua potrebbe concretizzarsi la notte o la mattina per turni in ogni quartiere o municipio.

Un faccia a faccia tra la Regione e l’azienda idrica, per trovare soluzioni alternative non sarebbe ancora stato fissato ma si attendono risposte per definire il da farsi. La sindaca di Roma Virginia Raggi predica all’insegna della collaborazione per garantire l’acqua alla città. Il piano programmato, naturalmente comporterebbe la tutela di ospedali, vigili del fuoco e delle altre attività sensibili.

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