Grecia e Turchia, stanotte sono state colpite da una forte scossa di terremoto, pari quasi al settimo grado Richter con epicentro nel mar Egeo, nell’isola di Kos. Al momento il bilancio è di due morti e centinaia di feriti.
Stanotte, esattamente alle 0,31, ora italiana, una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.7, il cui epicentro è stato avvertito tra l’isola greca di Kos e la città turca di Bodrum. Migliaia di residenti e di turisti hanno dovuto trascorrere la notte in mezzo alla strada. Si è temuto anche per un piccolo tusnami che ha investito le coste di Grecia e Turchia, creando fortunatamente solo lievi danni alle cose.
Sono due i morti accertati, un uomo di nazionalità svedese ed uno turca, a causa del crollo del soffitto di un bar e di oltre 100 persone rimaste ferite nell’isola greca di Kos, nel mar Egeo. Nell’isola molte persone prese dal panico sono uscite di casa e si sono riversate nelle strade temendo che le stesse potessero crollare. I numerosi turisti ospiti degli hotel, per la stessa ragione hanno scelto di abbandonare le camere preferendo passare il resto della notte all’aperto su letti di fortuna.
A Kos molti edifici del centro storico, hanno subito ingenti danni, tra questi anche l’antica moschea e la fortezza del quattordicesimo secolo, questa situata all’ingresso del porto principale. Il terremoto, data la potenza ha procurato molti danneggiamenti, in particolare nella ”citta’ vecchia” dove vi sono i caratteristici bar all’aperto ed altri locali notturni, frequentati in questo periodo da turisti, in maggioranza inglesi, tedeschi, olandesi e russi.
Sui social network imperversano testimonianze ed immagini di una notte di autentica paura. Secondo alcuni, come abbiamo anticipato, il terremoto ha causato anche un piccolo tsunami, con l’acqua che avrebbe invaso le banchine dei porti di Grecia e Turchia. Tra i turisti presenti nei luoghi del sisma anche molti italiani, i quali raccontano di una scossa fortissima e di una sequenza, di scosse di assestamento che si sono susseguite per tutta la notte mettendo in allarme tutta la popolazione.