catastrofe - il vesuvio brucia

Roghi sul Vesuvio, scenario apocalittico da Divina Commedia, una vera e propria catastrofe.

Uno spettacolo indegno, vergognoso, che lascia tutti attoniti e senza parole, una vera e propria catastrofe.

Quello che sta accadendo negli ultimi cinque giorni sul Vesuvio, ha assunto ormai le dimensioni di una vera e propria catastrofe dalle dimensioni apocalittiche. Ancora una volta la mano e soprattutto la mente dell’uomo, senza scrupoli né amore per la propria terra, arreca un danno inestimabile alla natura che ancora una volta bistrattata, non ci mette molto a ribellarsi, in un autentico grido di dolore che avvolge nel giro di poche ore, il gigante napoletano in una coltre di fumo.

Ieri, nel primo pomeriggio, ed oggi, al risveglio, i cittadini delle numerose città alle falde del Vulcano, affacciandosi alle proprie finestre, si sono ritrovate davanti uno scenario dantesco; dal rosso delle fiamme che si sprigionavano a macchia d’olio, sino ad arrivare al grigiore di una nuvola immensa di fumo che ha completamente nascosto il Vesuvio, quasi come se fosse stato inghiottito per sempre da un buco nero. Ed ora, la situazione comincia a diventare, con il passare delle ore, davvero drammatica.

ph Teodonno

Ai danni ingenti arrecati alla vegetazione, l’intera pineta, è stata completamente disboscata ed ora somiglia ad una vera e propria steppa arida, che hanno portato alla distruzione di querce centenarie e pini mediterranei, si sono aggiunti quelli altrettanto gravi che hanno colpito la fauna locale, con la morte di ghiri, quercini e moscardini e come se non bastasse, le fiamme si sono avvicinate rapidamente alle abitazioni, costringendo molti cittadini del luogo ad evacuare.

Tutto questo mentre, all’aria diventata ormai irrespirabile, si aggiunge il gran caldo che ovviamente rende ancor più difficoltose le operazioni dei soccorsi da parti dei vigili del fuoco e della protezione civile, i quali si sono trovati a dover fronteggiare un’emergenza eccezionale, con pochi mezzi a disposizione.

Sul banco degli imputati, il Prefetto e la Provincia a cui è stato contestato il fatto di aver preso sotto gamba gli allarmi degli ultimi giorni ma soprattutto di non aver predisposto un piano adeguato di intervento.

Sembra quasi di scorgere tra quel rosso ardente che avviluppa il gigante dormiente, il personaggio mitologico Flegias, che nella Divina Commedia di Dante, traghettò lo scrittore fiorentino e Virgilio, dal fiume Stige, in cui venivano puniti gli iracondi e gli accidiosi, fino alla terra.

Flegias, deriva dal greco “phlego” e dal latino “flago” che significano appunto, “incendio”, “ardo”, proprio l’emblema di un personaggio la cui ira deflagrante sprigionata attraverso le sue grida intrise di sovra eccitazione, risuona come vendetta verso la crudeltà umana che sta minando in modo sempre più serio e preoccupante, l’intero ecosistema.

Una vera e propria catastrofe…

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