Bubala, la speciale birra artigianale realizzata da siero di latte di bufala campana DOP
Abbiamo incontrato con piacere i fratelli Landolfi, founders del birrificio artigianale WHITE TREE, presso la sede del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, ubicato presso le Cavallerizze della Reggia di Caserta, dove in anteprima mondiale hanno presentato la loro nuova “creatura” : BUBALA la birra artigianale realizzata da siero di latte di bufala campana DOP
La nuova “Birra artigianale” BUBALA appartiene alla famiglia delle Milk Stout, birre ad alta fermentazione di colore scuro, alle quali viene aggiunto del lattosio. Nel nostro caso, il lattosio è quello presente nel siero che deriva dal latte di bufala DOP che va prelevato subito dopo la produzione della cagliata. Questa la soluzione, per arricchire di note dolci e piacevoli la bevanda. Ciò avviene in fermentazione, nel momento in cui i lieviti “attaccano” gli zuccheri per trasformarli in alcool. Il lattosio per la sua composizione, non viene trasformato e rimane nella birra, “addolcendola” nei toni del gusto, e stemperando anche l’amaro che proviene dai malti tostati scuri.
L’idea BUBALA, la nuova birra artigianale ideata dai fratelli Landolfi, in comunione con tutta la squadra di WHITE TREE, è nata e maturata, come affermano: “con il preciso scopo di realizzare qualcosa di nostro, di creare la nostra birra, ispirata agli stili della birra tradizionale, nel rispetto e nel solco di chi fa questa magica bevanda da secoli”.
Bubala si inserisce in un progetto più ampio di WHITE TREE, denominato “Agrimemorie da Spillare” che comprende già Liburia, una birra blonde Ale di stile belga ad alta fermentazione con l’aggiunta di canapa sativa di produzione esclusivamente Campana.
Un progetto, che ha previsto prima canapa e oggi siero da latte di bufala campana DOP, che si può senz’altro definire fortemente legato al territorio di appartenenza, poiché vengono esclusivamente utilizzate, nella costruzione del prodotto, materie radicate in Terra di Lavoro, che fanno parte di tradizioni ultracentenarie e che ne rappresentano la memoria storica.
Comunque, una volta assaggiata questa ottima birra artigianale e dopo aver raccolto quanti possono essere i sapori, i profumi, i colori, che compongono una birra non pastorizzata e non filtrata, rimane molto difficile, dopo, accostarsi a una comune birra industriale.