Nuovo lutto colpisce il mondo del giornalismo italiano, ci ha lasciati Oliviero Bhea
Un nuovo lutto nel giornalismo italiano: è morto, ieri, a Roma, all’età di 68 anni il famoso giornalista Oliviero Bhea. A dare la triste notizia che ha sconvolto il mondo della carta stampata, la figlia Germana, affranta dal dolore per la grave perdita.
Giornalista, scrittore, saggista, nonché conduttore televisivo e radiofonico, Beha era nato a Firenze il 14 gennaio 1949. Tutti gli sportivi italiani ricorderanno certamente la figura di Oliviero Bhea in tv al processo di Biscardi. o in altre trasmissioni in cui si parlava di discipline sportive. Del resto è stato uno dei giornalisti più presenti nei programmi della televisione dedicati allo sport.
Cominciò la carriera giornalistica, occupandosi proprio di sport, al giornale Paese Sera, per poi passare a Repubblica che abbandonò, all’alba degli anni ottanta. Diede il suo contribuito anche all’emittente di Stato, lavorando in Rai. Bhea ha continuato a scrivere fino all’ultimo istante della sua vita. D’altronde la sua scomparsa è stata improvvisa, essendo stato stroncato da un male molto veloce che in pochissimo tempo lo ha sottratto all’affetto dei suoi cari.
Questo nuovo lutto nel giornalismo cade come un fulmine a ciel sereno. Tanta è l’amarezza ed il cordoglio dei colleghi e degli amici del noto giornalista toscano. Sono moltissimi, come prevedibile, i messaggi di solidarietà che in queste ore sono giunti alla famiglia per ossequiare la memoria di Oliviero Beha.
Poco tempo fa era stato anche ospite del programma di Rai2 Nemo per parlare della sua esperienza di padre. Tra gli ultimi post sui social network ricordiamo quelli dedicati al giocatore della Roma Francesco Totti che recitava:“Se hanno fatto questo macello con Totti, presumibilmente in grado di difendersi, figuratevi con gli altri: il calcio italiano è una landa opaca in cui competenze, sentimenti, emozioni, denaro, denaro, denaro finiscono in un buco nero in cui è difficile distinguere qualunque cosa.”
Bhea si sentiva orgoglioso di essere chiamato giornalista e di potersi definire tale. Diceva spesso che, “il dovere di un giornalista è raccontare sempre la verità, perché è un diritto di chi legge, sapere i fatti per poter poi dare una propria opinione basata sul vero e non “indirizzata” o “deviata” da un giornalista poco serio”.
Non tutti però erano della sua stessa opinione. Il nuovo lutto nel giornalismo italiano lascia un profondo vuoto non solo nella famiglia del bravissimo e poliedrico esponente della stampa nostrana, ma anche tra tutti coloro che lo hanno sempre apprezzato e stimato. I suoi lettori, infatti, alla notizia dell’improvvisa sua dipartita sono rimasti sbigottiti.