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Rinnovo Insigne. Le parti ai ferri corti, serio il pericolo di un addio

Rinnovo Insigne. Non c’è accordo, rimane serio il pericolo di un suo addio al Napoli.

Rinnovo Insigne in pericolo? La telenovela inerente al rinnovo contrattuale tra Lorenzo Insigne e la società del presidente Aurelio De Laurentiis non sembra aver fine. Pertanto si nutrono forti dubbi sul futuro del talentuoso calciatore di Frattamaggiore, mai come in questa stagione uno dei protagonisti, in senso assoluto, di questa splendida cavalcata della squadra di Sarri.

Da lungo tempo ormai, le parti non trovano un’intesa sul rinnovo che soddisfi le esigenze di entrambi. La vicenda non vede al momento dei possibili sbocchi, al punto che l’attaccante napoletano potrebbe anche cedere alle sirene estere che provengono da club illustri come l’Arsenal o il Liverpool e dire addio al Napoli.

È indubbio che l’ormai venticinquenne Lorenzo, nato nella provincia napoletana, è maturato calcisticamente e mentalmente. Una crescita ampiamente dimostrata anche dai risultati e non dalle chiacchiere, come si evince dai gol realizzati finora, già 14 in campionato, e dai voti in pagella, più che lusinghieri, che gli addetti ai lavori gli aggiudicano in ogni gara. A quanto pare, l’unico a non volersi accorgere della crescita esponenziale dell’esterno d’attacco di Sarri, è ovviamente il patron del Napoli che fino ad ora, ha stroncato, sul nascere, ogni proposta di aumento di ingaggio e di rinnovo del contratto, in scadenza nel 2018.

A questo punto, esiste il forte rischio che Insigne, pur amando questa maglia, giunga all’esasperazione, arrivando alla decisione di accettare le faraoniche offerte giunte da club italiani e stranieri.

Rischiare di perdere un talento come Insigne, peraltro nel pieno del suo splendore calcistico, è un autentico azzardo, tuttavia le possibilità che il presidente del Napoli De Laurentiis, decida, ancora una volta, di far cassa e cedere il suo top player, come già accaduto in passato per i vari Lavezzi, Cavani e Higuain esistono e come.

D’altronde è inutile negare che procuratori e società sono ai ferri corti e trovare un accordo sul rinnovo che parta da una base minima di quattro milioni a stagione, più il 50% dei diritti di immagine, come da ultima richiesta, sembra assai improbabile, conoscendo il buon Aurelio, il quale fiuta, di già, l’ennesima plusvalenza della sua storia.

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