big match napoli juve
credit: ph. Jacobucci

Big match del San Paolo finisce 1 a 1, Hamsik risponde a Khedira

Il big match del San Paolo finisce 1 a 1, Hamsik risponde a Khedira.

Il tanto atteso big match del San Paolo tra i campioni d’Italia e gli azzurri di Sarri si è concluso con un pareggio per 1 a 1 che soddisfa molto di più la squadra di Allegri che il Napoli che ha fatto la partita per tutti i novanta minuti ed ai punti, sicuramente, meritava il successo pieno. Se il Napoli non è riuscito a vincere il big match sul campo, pur mettendo sotto la compagine torinese, ieri in maglia azzurra, la città di Napoli ha stravinto fuori dal terreno di gioco. Da più parti, probabilmente, si pensava che questa partita potesse nascondere tensioni, incidenti, vendette  e quant’altro. Beh! Saranno rimasti delusi coloro che speravano di poter nuovamente dipingere Napoli e i napoletani con la solita etichetta della delinquenza e della camorra.

Napoli invece è stata straordinaria sotto tutti i punti di vista: il questore ha organizzato un vero bunker al corso Vittorio Emanuele, nella zona dell’Hotel Parkers, dove soggiornava la comitiva bianconera, temendo chissà quali assalti da parte dei tifosi napoletani al bus dei giocatori della Juve. I napoletani, al contrario, si sono dimostrati di una civiltà unica. Nessun tifoso azzurro si è sognato di andare, in alcun modo ad infastidire la squadra di Allegri, né tanto meno, di andare a curiosare da quelle parti. La Juventus è arrivata all’hotel ed è partita per lo stadio di Fuorigrotta tra l‘indifferenza totale dei napoletani.

I soloni che sanno tutto e prevedono tutto hanno perso ancora una volta l’occasione per stare in silenzio, collezionando l’ennesima brutta figura della loro poco invidiabile carriera. Anche sugli spalti del San Paolo, tutto tranquillo, sicuramente per il grande ex sentirsi accolto con quelle sonore bordate di fischi e improperi a più non posso, sarà stato un inferno, così pure per tutti i suoi compagni di squadra. Del resto questo era il minimo che potesse succedere nel rispetto del vivere civile.

Ma adesso passiamo al big match: detto che la formazione di Sarri è stata l’unica squadra in campo, la Juventus è scesa a Napoli con il preciso intento di non dare spazi a Mertens e soci, perché temeva le giocate dei tre piccoletti dell’attacco. I giocatori bianconeri si sono letteralmente arroccati lì dietro, pensando solo a difendersi come una provinciale, in particolare dopo aver avuto la fortuna di passare in vantaggio con Khedira, appena sette minuti dopo il fischio di inizio di Orsato, assolutamente impeccabile la sua direzione. Il gol poteva rivelarsi una mazzata da uccidere un toro, invece il Napoli non si è mai disunito, anzi è cresciuto sempre di più, mettendo alle corde la formazione di Allegri che mai più si è affacciata nell’area di rigore azzurra.

La reazione dei padroni di casa è stata veemente, molte le occasioni propizie per ristabilire le distanze, ma qualche imprecisione sotto porta non ha consentito di andare in gol. Nel secondo tempo il canovaccio non è cambiato. Quando tutti si aspettavano una flessione da parte degli uomini di Sarri, il Napoli, incredibilmente, ha continuato a esprimersi con la stessa forza ed intensità della prima parte del match. Insigne, migliore in campo, ha provato spesso la specialità della casa, ma le sue conclusioni a giro, sul secondo palo, sono terminate fuori non di molto.

Finalmente la grande mole di lavoro dei partenopei è stata premiata al minuto 60, quando l’uno-due da almanacco del calcio, tra capitan Hamsik e Mertens, ha liberato magnificamente  al tiro lo slovacco che ha trafitto imparabilmente Buffon. La Juventus subito il colpo è sembrata ancora di più in difficoltà e solo il palo ha negato a Mertens, bravo ad anticipare il portiere bianconero sul corto retropassaggio di Asamoah, di portare in vantaggio i suoi, qualche minuto dopo il pari. Naturalmente col trascorrere dei minuti anche il belga e compagni sono calati di intensità, ed a quel punto la gara è filata verso il novantesimo senza più sussulti, pur se all’ultimo respiro Callejon ha messo al centro di testa un pallone d’oro che meritava altra sorte.

Mercoledì 5 aprile il secondo round: la Juventus tornerà a Napoli per il match di ritorno della semifinale di Tim Cup. La formazione di Sarri parte in svantaggio per 1 a 3. Il Napoli tenterà una rimonta molto difficile ma nel calcio tutto può accadere!

Crono.news periodico online di informazione e formazione. Un magazine digitale indipendente, libero da ideologie e preconcetti. Un nuovo modo di comunicare e condividere l’informazione e la conoscenza.