Droga: Una recente indagine dei carabinieri, coordinati dalla DDA di Napoli, ha fatto emergere uno spaccato sociale a dir poco inquietante. Bambini utilizzati per confezionare dosi di cocaina.
I carabinieri, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, contro il clan Elia, a carico di 42 persone. Le persone tratte in arresto, sono ritenute a vario titolo responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di tipo mafioso, spaccio di droga, estorsioni e detenzione e porto illegale di armi, oltre reati aggravati dal metodo mafioso.
Durante lo svolgimento delle indagini è stato accertato che anche bambini sono stati utilizzati per confezionare dosi di cocaina o per consegnarle, ad altri minori coinvolti, insieme con numerose donne.
Giovanni Colangelo, Procuratore della Repubblica, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i particolari dell’operazione, ha evidenziato lo sfruttamento di minori nelle attività illecite, Il procuratore ha sottolineato : ” I bambini “vivono in un ambiente in cui il crimine è normalità e quotidianità”. “É chiaro – ha aggiunto Colangelo – che i bambini quando cresceranno riterranno normale l’attività illecita. É un circolo vizioso che bisogna spezzare”.
La presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, anch’essa presente alla conferenza stampa, ha affermato: ” Ha ragione il Procuratore Colangelo, quando sottolinea l’urgenza di spezzare il ,circolo vizioso, dell’illegalità in cui crescono e vivono troppi minori per i quali diventa normale, se non addirittura un vanto, distribuire droga e usare le pistole”.
La DDA, Direzione Distrettuale Antimafia è l’organo della Procura della Repubblica a cui viene demandata la competenza sui procedimenti relativi ai reati di stampo mafioso.