Recensione di Yijing Una guida di Joseph A. Adler. Il libro offre un approccio metodico all’Yijing.
Ho appena terminato Yijing Una guida di Joseph A. Adler, tradotto da Jessica Matarrese e pubblicato da Astrolabio Ubaldini Editore nella collana “Civiltà dell’Oriente” nel 2023. Un volume di 216 pagine a €22,00 che prometteva di svelare i segreti di questo fondamentale classico cinese, considerato uno dei testi più influenti nella storia della cultura orientale.
Il libro offre un approccio metodico all’Yijing. Adler presenta questo sistema filosofico-divinatorio senza dogmatismi, consentendo libertà interpretativa al lettore che si avvicina a questa complessa tradizione. Ho apprezzato il ricco contesto storico fornito, che traccia l’evoluzione del testo dalla sua origine divinatoria nella Cina arcaica fino alla sua centralità nel pensiero cinese attraverso i secoli, influenzando generazioni di studiosi e filosofi.
La struttura segue un percorso lineare: dalle origini remote, attraverso secoli di interpretazione da parte di diverse scuole di pensiero, fino al suo significato contemporaneo nella cultura globale. Adler riesce a condensare una materia estremamente complessa in modo ordinato, ma qui emerge la mia principale critica al testo.
Ho trovato il libro decisamente più accademico che divulgativo, orientato più alla precisione filologica che alla fruibilità. Il mio modo di apprendere, basato sull’assimilazione di concetti interconnessi e relazioni dinamiche tra le idee, si è scontrato con l’impostazione rigorosa e compartimentata del testo. Adler organizza le informazioni in blocchi separati di nozioni che, pur nella loro precisione scientifica, hanno frammentato la mia esperienza di lettura, impedendomi di cogliere il quadro d’insieme.

Mi è mancata quella fluidità narrativa necessaria per collegare i diversi aspetti dell’Yijing in un’esperienza di lettura coinvolgente. Non ho trovato l’intimità con la materia che cercavo, quella connessione personale che speravo di stabilire con questo antico testo così ricco di significati simbolici. L’approccio prevalentemente confuciano adottato dall’autore lascia in ombra altre interpretazioni taoiste o buddhiste che avrebbero arricchito notevolmente la visione d’insieme del sistema divinatorio.
Le illustrazioni presenti nel libro, sebbene utili per visualizzare trigrammi ed esagrammi, non riescono a compensare la densità della scrittura e la complessità concettuale. Adler dimostra indubbiamente una profonda conoscenza della materia, ma tende a privilegiare la precisione accademica rispetto all’accessibilità per lettori non specialisti.
Nonostante tutto, il volume rappresenta una risorsa preziosa per comprendere le origini e l’evoluzione dell’Yijing nel contesto della cultura cinese. Le spiegazioni sui concetti fondamentali come yin e yang, gli otto trigrammi e le loro combinazioni nei 64 esagrammi sono precise e ben documentate con riferimenti alle fonti originali.
Pur riconoscendo il valore dell’opera, non mi ha coinvolto come speravo. La densità accademica e l’impostazione metodica hanno reso difficile mantenere vivo il mio interesse durante la lettura.
“YIJING: Una guida” è un testo valido ma orientato verso un pubblico con interessi accademici. Per il mio stile di apprendimento, cercherò una versione più scorrevole che sappia raccontare questi concetti filosofici profondi in modo più narrativo e meno compartimentato, più adatta a chi, come me, preferisce un approccio più fluido all’apprendimento di sistemi filosofici così stratificati e complessi.