Meaning of the Void: Cosa è il vuoto? Un ovale che galleggia sulla superficie di un liquido fucsia?
Meaning of the Void. Credo che il vuoto sia le infinite possibilità sottostanti la realtà, che emergono quando la cerniera di questa realtà viene aperta. Il pensiero è una metafora di ciò. Tuttavia, apre la cerniera solo a metà. Il completamento di questa azione è oltre la portata del pensiero umano. Siamo tutti in un processo di divenire, che è l’architettura del puzzle che non ha inizio né fine, e di cui siamo co-creatori.
Realtà percepita
Un ovale apparentemente bianco galleggia sulla superficie di un denso liquido fucsia. La sua forma liscia riflette le sinuose onde del fluido circostante, creando un gioco di luci e ombre oscillanti. Eppure, l’ovale stesso è fatto di vuoto, reso solido solo dagli specchi che ne ricoprono il perimetro, facendolo apparire come un oggetto definito. Esso si percepisce come tale. Questa è la realtà percepita, solida ma non statica, mentre il liquido fucsia è l’insondabile vuoto, un infinito mare di possibilità da cui tutto ha origine.
Ogni volta che la mente umana va oltre il noto, il coperchio dell’ovale specchiato si apre con un movimento morbido. Un rivolo di vuoto fucsia si insinua attraverso l’apertura, stillando nuove idee che formano onde concentriche. Tuttavia, il coperchio non si apre mai completamente, poiché il pensiero non può contenere l’incommensurabile vastità del vuoto primordiale da cui tutto ha origine.
Insondabile
Il vuoto fucsia è un reame di tumulto caotico, dove le idee si scontrano e si fondono in un vortice di pura potenzialità liquida. È qui che nuove realtà prendono forma, come bolle d’aria che salgono in superficie, esplodono in un turbolento ribollire e si solidificano in ovali specchiati. Alcune di queste nuove realtà percepite galleggiano accanto ad altre sulla crosta del mare insondabile di possibilità sottostanti.
In quanto esseri umani, siamo allo stesso tempo creatori e creature in questo infinito flusso del divenire. Le nostre menti plasmano il vuoto fucsia primordiale, modulando le possibilità in nuove forme riflesse, mentre noi stessi siamo ovali specchiati, parti integranti del puzzle in evoluzione che è l’architettura dell’universo.
Puzzle
Meaning of the Void. I nostri pensieri aggiungono costantemente nuovi pezzi alla realtà percepita e ridispongono quelli esistenti attraverso un’incessante rimescolamento. Il puzzle non ha inizio né fine. Siamo co-creatori di questo ciclo infinito, aggiungendo e ridefinendo i pezzi dell’intero attraverso la lente della nostra percezione collettiva.
Un ovale apparentemente bianco galleggia sulla superficie di un denso liquido fucsia. La sua forma liscia riflette le sinuose onde del fluido circostante. Eppure, l’ovale stesso è fatto di vuoto, reso solido solo dagli specchi che ne ricoprono il perimetro, facendolo apparire come un oggetto definito. È percepito come tale. Ma non è mai stato tale. Non è mai tale. Non sarà mai tale.
“Non affermare che Esso sia uno, poiché non può esserci un secondo, nient’altro che Quello. Non c’è né unicità né comunanza, né entità né non-entità; questo Uno senza secondo non è né vuoto né pienezza. Come posso trasmettere questa Suprema Saggezza?
(Adi Shankara)
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