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Earthquake in Turkey and Syria: le robuste radici dei Nomadi Semiti

Gli antichi Nomadi Semiti che un tempo vagavano anche nelle terre dell'odierna Turchia e Siria erano noti per il loro incrollabile spirito di cooperazione.

Earthquake in Turkey and Syria: la forza delle radici dei Nomadi Semiti . Gli antichi Nomadi Semiti che un tempo vagavano anche nelle terre dell’odierna Turchia e Siria erano noti per il loro incrollabile spirito di cooperazione.

Earthquake in Turkey and Syria. Gli antichi Nomadi Semiti che un tempo vagavano anche nelle terre dell’odierna Turchia e Siria erano noti per le loro famiglie affiatate, le comunità strette e l’incrollabile spirito di cooperazione. Erano un popolo orgoglioso, profondamente radicato nel proprio patrimonio culturale, le cui tradizioni sono ancora oggi presenti nei cuori dei loro discendenti. Questo profondo senso della famiglia e della comunità è ciò che rende così devastante il recente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lunedì 6 febbraio 2023. Oltre 19.000 persone hanno perso la vita fino ad oggi e altre migliaia sono rimaste ferite, lasciando le comunità nello scompiglio. Ma nonostante questa tragedia, è rincuorante vedere che le radici degli antichi nomadi semiti scorrono ancora in profondità nei cuori delle persone colpite dal sisma.

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Earthquake in Turkey and Syria. Come scrive J.M. Grintz, archeologo e storico di fama mondiale: “La famiglia era la pietra angolare della società nomade semita. I suoi membri erano legati da vincoli di sangue, sostegno reciproco e cooperazione, e la loro forza derivava dall’unità del loro legame”. Questo legame era fonte di grande orgoglio per i nomadi, che vedevano le loro famiglie come estensioni della propria identità, ed era questo senso di identità che dava loro la forza di resistere anche nelle prove più dure. L’importanza della famiglia non si limitava ai legami tra parenti, ma si estendeva anche alla comunità più ampia. Il termine “famiglia” usato dagli antichi nomadi semiti era il termine arabo “bayt”, che deriva dalla parola accadica “bitu”, che significa “casa”. Questa parola racchiudeva l’idea che le famiglie non fossero solo unità isolate, ma facessero parte di una comunità più ampia e interconnessa, con ogni casa che fungeva da mattone nella struttura più grande della tribù.

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Nelle antiche culture semitiche, il concetto di “famiglia” era centrale nell’organizzazione sociale, economica e politica. Il termine “bayt” era usato per indicare non solo l’unità familiare nucleare (composta da genitori e figli), ma si estendeva anche a reti di parentela più ampie, affiliazioni tribali e persino alla comunità nel suo complesso. L’idea era che tutti i membri del “bayt” fossero legati da forti vincoli sociali, economici e morali e che fossero responsabili del benessere e della salute degli altri. Nel contesto nomade, il “bayt” forniva un senso di stabilità, sicurezza e sostegno in un ambiente altrimenti incerto. I membri della famiglia dovevano aiutarsi a vicenda nei momenti di bisogno, fornire protezione e ospitalità ai viaggiatori e fungere da mediatori nelle dispute. L’importanza del “bayt” come istituzione sociale si rifletteva in molti aspetti della vita semitica, tra cui la legge, la religione e le pratiche quotidiane. La forte enfasi sui valori della famiglia e sui legami comunitari ha continuato a svolgere un ruolo significativo nelle culture dell’odierno Medio Oriente.

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Come scrive Robert Hetzron nel suo studio completo sulle lingue semitiche: “I nomadi semiti si consideravano parte di un insieme più grande, legato dai vincoli della famiglia, della comunità e della tradizione”. Questo senso di appartenenza era una parte fondamentale dell’identità dei nomadi, ed era questa identità condivisa che permetteva loro di lavorare insieme, di aiutarsi a vicenda nei momenti difficili e di unirsi nei momenti di bisogno.

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Earthquake in Turkey and Syria. In seguito al recente terremoto, questo senso di unità e cooperazione si è manifestato in tutta la sua evidenza. Nell’attesa dei numerosi aiuti internazionali, i popoli si sono riuniti per aiutarsi a scavare tra le macerie, le famiglie si sono unite per fornire sostegno e conforto e le comunità si sono unite per ricostruire ciò che è andato perduto. È una testimonianza della resilienza degli antichi nomadi semiti e delle profonde radici del loro patrimonio culturale, ed è un potente promemoria dell’importanza della famiglia, dell’unione e della cooperazione.

L’eredità degli antichi nomadi semiti vive attraverso i loro discendenti, ed è questa eredità che li aiuterà a superare la tempesta di questa tragedia. Come scrive  J.M. Grintz: “La forza dei nomadi semiti non risiedeva nella loro forza individuale, ma nell’unità del loro legame, ed è questo legame che li porterà a superare anche i momenti più difficili”. In questo momento di grandi perdite ma di altrettanti aiuti internazionali, è questa eredità che porterà i popoli della Turchia e della Siria dall’altra parte del fossato.

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