Ausones and Bronze Age in Italy: gli Ausoni abitarono l’Italia 4000 anni fa, durante l’Eta del Bronzo. Facevano parte della stessa etnia degli Opici e degli Osci. History of Ausones.
Ausones è il nome dato dagli scrittori greci a una delle antiche nazioni o etnie che abitavano l’Italia centrale. L’uso degli scrittori antichi riguardo a tutti questi appellativi nazionali è molto vago e fluttuante, e forse in nessun caso più che nel caso degli Ausoni o Ausoni. Ma nonostante questa incertezza, alcuni punti sembrano essere abbastanza chiari a loro riguardo.
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1. Gli Ausoni (2000 a.C.) erano identici agli Opici o agli Osci, o almeno facevano parte della stessa etnia e famiglia. Aristotele ci dice espressamente (Pol. vii. 10) che la parte dell’Italia verso la Tirrenia era abitata dagli Opici, che erano chiamati, sia in passato che ai suoi tempi, con il nome aggiuntivo di Ausoni. Anche Antioco di Siracusa affermava che la Campania era inizialmente occupata dagli Opici, che erano chiamati anche Ausoni. (Ant. ap. Strab. v. p. 242.) Polibio, al contrario, sembra aver considerato le due nazioni come diverse, e parla della Campania come abitata dagli Ausoni e dagli Opici; ma questo non prova necessariamente che fossero realmente distinte, poiché troviamo allo stesso modo gli Opici e gli Osci menzionati da alcuni scrittori come se fossero due nazioni diverse (Strab. l. c.), anche se non c’è dubbio che si tratti semplicemente di forme dello stesso nome. Anche Ecateo sembra essere stato dello stesso parere di Antioco, poiché chiama Nola in Campania una città degli Ausoni (ap. Steph. B. s. v. Nola).
2. Gli Ausoni dei Greci erano lo stesso popolo che i Romani chiamavano Aurunci: le prove dell’identità originaria dei due popoli sono già state fornite alla voce Aurunci, ma in un secondo momento i due appellativi furono distinti e applicati a due tribù o nazioni separate. 3. Il nome di Ausoni, in questa accezione ristretta e posteriore del termine, è limitato a una piccola nazione ai confini del Lazio e della Campania. In un passo Livio parla di Cales come della loro città principale; ma poco dopo ci dice che avevano tre città, Ausona, Minturnae e Vescia, che sembra fossero tutte situate nelle pianure confinanti con il Liris, non lontano dalla sua foce. (Liv. viii. 16, ix. 25.)
Ausones and Bronze Age in Italy .In questo periodo erano certamente una tribù poco numerosa, in grado di opporre poca resistenza alle armi romane. La loro città di Cales fu conquistata e poco dopo occupata da una colonia romana, nel 333 a.C.; e anche se qualche anno dopo il successo dei Sanniti a Lautulae li indusse a riprendere le armi, le loro tre città rimanenti furono facilmente ridotte dai consoli romani e i loro abitanti messi a ferro e fuoco. In questa occasione Tito Livio racconta (ix. 25) che la nazione degli Ausoni fu distrutta; è certo che il suo nome non compare più nella storia e viene ricordato solo da Plinio (iii. 5. s. 9) tra le razze estinte che avevano abitato il Lazio. Gli Ausoni in un periodo molto precedente, (a partire dal II millennio a.C.), erano una nazione potente e molto estesa. Infatti, sebbene sia probabile che i Greci abbiano spesso applicato il nome con scarsa accuratezza e che abbiano incluso razze molto diverse sotto l’appellativo comune di Ausoni, è impossibile spiegare questo uso vago e generale del nome, a meno che il popolo a cui apparteneva realmente non avesse costituito una parte importante della popolazione dell’Italia centrale. Non è possibile stabilire in che rapporto preciso fossero considerati rispetto agli Opici o agli Osci, né forse le idee dei Greci stessi su questo punto erano molto chiare e definite.
I passi già citati dimostrano che si riteneva che occupassero la Campania e la costa occidentale dell’Italia, per cui il Mare Inferiore (Mare Inferum, come lo chiamavano i Romani), in seguito noto come Tirreno, veniva comunemente chiamato dai Greci, in epoche remote, Mare Ausonio1. (Strab. v. 233; Dionys. i. 11; Lycophr. Alex. 44; Apoll. Rhod. iv. 590.) Ausones and Bronze Age in Italy.Altri resoconti, tuttavia, li rappresentano come un popolo originario dell’entroterra, che abitava le montagne intorno a Beneventum. (Anche Scymnus Chius parla di loro come se occupassero una regione interna (Perieg. 228); e Strabone (p. 233) ci dice che avevano occupato il tratto montuoso sopra le paludi pontine, dove nella storia romana incontriamo solo i Volsci.
Nel complesso, è probabile che il nome sia stato applicato con poca discriminazione a tutte le razze autoctone che, prima dell’invasione dei Sanniti, occupavano la Campania e la regione montuosa interna in seguito nota come Samnium, e che da lì sia stato gradualmente applicato a tutti gli abitanti dell’Italia centrale. Ma sembra che le migliori autorità li abbiano considerati distinti dagli Enotri, o razze pelasgiche, che abitavano le parti meridionali della penisola (cfr. Aristot. l. c.); anche se altri autori li hanno certamente confusi.
Ellanico, secondo Dionigi (i. 22), parla degli Ausoni come se avessero attraversato la Sicilia sotto il loro re Siculo, e il popolo a cui si riferisce è chiaramente quello dei Siculi. Ancora, Strabone parla (vi. p. 255) di Temesa come fondata dagli Ausoni, dove probabilmente intende gli Enotri, l’unico popolo che sappiamo abitare queste regioni prima dell’arrivo dei Greci. L’uso del nome di Aitsonia per l’intera penisola italiana era puramente poetico, almeno non si trova in nessuno scrittore in prosa; e Dionigi, che ci assicura che era usato dai Greci in tempi molto antichi, lo associa a Hesperia e Saturnia, entrambi appellativi ovviamente poetici (i. 35). Ausones and Bronze Age in Italy. Licofrone, pur non usando il nome di Ausonia, applica ripetutamente l’aggettivo Ausonia sia al paese che al popolo, apparentemente come equivalente all’italiano; infatti include sotto l’appellativo Arpi in Puglia, Agylla in Etruria, i dintorni di Cumae in Campania e le rive del Crathis in Lucania. (Apollonio Rodio, un po’ più tardi, sembra usare il nome di Ausonia (Ausonie) proprio nel senso in cui lo impiegano Dionigi Periegeti e altri poeti greci di epoca successiva – per l’intera penisola italiana.
Probabilmente fu adottato dagli scrittori alessandrini solo come equivalente poetico di Italia, un nome che non si trova in nessun poeta di quel periodo. (Apoll. Rhod. iv. 553, 660, &c.; Dion. Per. 366, 383, &c.) Da loro il nome di Ausonia fu adottato dai poeti romani nello stesso senso (Virg. Aen. vii. 55, x. 54, &c.), e in un periodo successivo divenne non raro anche negli scrittori di prosa. L’etimologia del nome Ausones è incerta, ma non sembra improbabile che sia originariamente collegato alla stessa radice di Oscus o Opicus. (Buttmann. Lexil. vol. i. p. 68; Donaldson, Varronianus, pp. 3, 4).
Nel Parco Regionale di Roccamonfina, sulla vetta del Monte La Frascara (quota 928 metri), in provincia di Caserta, in Campania, si trovano interessanti mura megalitiche di una struttura che gli studiosi considerano essere stata militare. Questa oggi è immersa in un fitto castagneto. Le mura sono costituite da grandi blocchi di pietra di dimensioni anche molto variabili e potrebbero risalire alla civiltà Ausona.
L’immagine di copertina è stata realizzata dallo staff di crono.news utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI) dell’App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS.
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