Olympus OM1: Compie cinquanta anni uno dei miti della fotografia moderna.

Olympus Om1 - Maitani il cinquantenario di una fotocamera mitica.

Olympus Om1 - Maitani

Olympus OM 1. Cinque anni per sviluppare il progetto, che è stato introdotto nel 1972 come la più piccola e leggera fotocamera reflex  (SLR) nel mondo.

Olympus Om1 ed il suo creatore il giovane ingegnere Yoshihisa Maitani. Nel 1966 la stampa lo aveva già soprannominato “il mago della macchina fotografica“. Le sue acrobazie tecniche e il suo talento ingegneristico avevano stupito, sino ad allora, il mondo della fotografia. Rivoluzionando il settore della fotografia tascabile con il mezzo formato della pellicola (half format), lanciando la fortunata serie di fotocamere Pen EE e non ultima la mitica reflex PEN F. Cosa restava, quindi a Mr. Maitani? Solo una sfida, una grande sfida: affrontare il totale rinnovamento della classica, sovradimensionata, pesante e rumorosa Reflex SLR da 35 mm.

Olympus OM 1 – Maitani 50° Anniversario

Le probabilità non erano incoraggianti. Le reflex dell’epoca erano costruite fino in fondo con caratteristiche ben definite ed accettate come definitive sino ad allora, dal pubblico dei fotoamatori e soprattutto da quello dei professionisti. Quindi tagliare dimensionipeso e rumorosità, sembrava una prospettiva molto dubbia e irta di ostacoli. Per risolvere questi “tre mali” delle reflex, Maitani doveva adottare non solo tecnologie rivoluzionarie ma vere e proprie invenzioni. Il grande Maitani, fortunatamente per noi appassionati e per tutto il mondo della fotografia, non la pensava così!. Egli iniziò quindi, con passione e responsabilità un programma di sviluppo di 5 anni che avrebbe prodotto la mitica OM-1, e successivamente le straordinarie OM-2 e OM-10.

Olympus OM 1 – schizzo progetto design –  Credit image : ektelonn

“Mi sono ripromesso che se avessi dovuto sviluppare qualcosa, avrei sviluppato qualcosa che non era mai esistito prima”. (Maitani)

OLYMPUS OM 1 – La fotocamera che ha suscitato scalpore in tutto il mondo.

Alcuni hanno definita questa fotocamera una fantasia fotografica. Ma con la visione straordinariamente strutturante dell’occhio dell’inventore, che l’ha creata. Yoshihisa Maitani affrontò innanzitutto lo sviluppo del corpo macchina. L’obiettivo era quello di ottenere un corpo compatto e leggero, in modo che gli utenti potessero sentire la differenza quando usavano la fotocamera. L’obiettivo di peso e volume era stato fissato come riferimento alla metà di quello della reflex Nikon, che all’epoca era la fotocamera più pesante, e con l’obiettivo di ridurre le dimensioni del 30%. Inoltre, pensando alla prospettiva dell’utente, Maitani voleva che il pannello operativo fosse grande e facile da usare. Tuttavia, quando iniziò a pensare di mettere in pratica queste idee, si trovò di fronte a una situazione di stallo tecnologico. Che egli abilmente, con passione e determinazione, seppe superare, con i risultati che conosciamo.

Olympus OM 1 the beautiful camera 1972

“Credo che sia stato tutto merito dei miei collaboratori che hanno avuto fiducia in me e mi hanno dato le opportunità e hanno permesso di continuare a ricercare e creare una macchina fotografica unica, qualcosa che sarebbe stato difficile per gli altri essere così comprensivi”.

Per la fase di sviluppo dell’OM 1, utilizzando strumenti e stampi di produzione, il team Olympus si trovò ad affrontare molti ostacoli, sia per quanto riguardava l’esame di nuovi metodi di lavorazione di cui non avevano esperienza, sia per quanto riguardava le complicazioni legate ai materiali. Maitani sapeva che doveva mantenere basso il peso. Su sue indicazioni, fu forgiato, quindi un acciaio speciale, un acciaio più leggero e più resistente dell’ottone allora in uso. La sfida successiva fu quella di ridurre il rumore e le vibrazioni. Per rendere più fluida la velocità complessiva della OM 1, Maitani ha progettato varie soluzioni tecniche innovative, tra le quali uno sbalorditivo sistema di silenziamento e antivibrazione dello specchio che prevedeva, oltre venti ammortizzatori, tutto in questa piccola macchina.

Olympus Om 1- Vista frontale con il minuscolo 50mm

All’interno delle dimensioni compatte dell’OM 1, sono state progettate circa 600 parti. Ma pur riducendo complessivamente le dimensioni della fotocamera, Maitani ha rifiutato di miniaturizzare le parti. Quindi il mirino ha uno specchio Extra large, per un’immagine grande e luminosa. La ghiera dei tempi di posa è più grande. La manopola di riavvolgimento è sovradimensionata e robustissima. Il pulsante di scatto è ampio e comodo. Quindi si potrà immaginare la gioia con cui è stato accolto l’OM 1. Una reflex leggera, compatta, molto robusta da 35 mm costruita e realizzata con coraggio e visione, oltre un intero sistema di componenti compatibili, tutti rivoluzionari, tutti leggeri e resistenti.

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Olympus OM 1 – Versione Black

Sebbene l’intera azienda fosse stata sottoposta durante lo sviluppo ad un’immensa pressione, Olympus rimase fedele all’obiettivo di sviluppare una fotocamera reflex all’avanguardia, con la ferma convinzione che in futuro sarebbe diventata leader di mercato in questo settore. Oggi, l’OM 1 compie 50 anni, la fotocamera che fu presentata al mondo nel 1972, la fotocamera si è fatta strada fino alla cima dell’Everest… la fotocamera che è stata montata sulla coda dei jet e sugli scafi delle navi…ancora oggi rimane un classico e uno standard definito e scolpito nella storia della fotografia analogica.

La fotografia – Credit: Benedetta Orizio @_.ch3ese._

Ora siamo nel mondo della foto digitalizzata, e nonostante ogni anno vengano lanciate sul mercato dozzine di nuove fotocamere, scintillanti con sempre nuovi espedienti super elettronici del momento, queste eleganti fotocamere Olympus rimangono in una classe a parte. Insieme all’uomo che li ha progettate.

@Analogphotofiles

 

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