Musicassetta. Le persone di una certa età non hanno potuto fare a meno di provare nostalgia apprendendo la notizia della recente dipartita di Lou Ottens, l’inventore della Compact Cassette.
Musicassetta, la sua nascita avvenne quasi per caso. All’inizio degli anni ‘60, quando lavorava nel team di sviluppo di un nuovo prodotto presso la Philips, l’ingegnere Lou Ottens, ebbe un piccolo incidente con una vecchia macchina a doppia bobina che vide, improvvisamente, un mucchio di nastro srotolarsi in modo incontrollabile sul pavimento Questo provocò ad Ottens, una grande irritazione, spingendolo ad incaricare i suoi uomini a trovare una soluzione migliore.
Quindi decise di costruire qualcosa di molto più facile da usare. Dopo un altro anno di lavoro e ricerche, la Compact Cassette, due minuscole bobine all’interno di una custodia di plastica vide la luce e fu presentata al Berlin Radio Show con grande stupore del pubblico. La qualità dell’audio non era eccezionale. Il nastro era largo solo 3,81 mm e si muoveva a una velocità glaciale di 1 7/8 pollici al secondo, originariamente sufficiente per 30 minuti di registrazione per lato. Ma poiché la visione era quella di utilizzare il nuovo formato per semplici compiti di dettatura in ufficio, questo non rappresentava un problema.
La musicassetta ha creato, inevitabilmente, anche molta gelosia industriale. I produttori tedeschi Grundig e Telefunken, così come diverse aziende di elettronica giapponesi, stavano lavorando alla loro versione della musicassetta e quindi l’adozione dell’invenzione di Ottens non era assicurata. Non lo è stato fino a quando Philips ha stretto un accordo di licenza con Sony nel 1965 definendo quindi, la Compact Cassette lo standard de facto per tutto il pianeta.
Le cassette pre registrate sono apparse per la prima volta nel 1965 con il nome di “Music-Cassettes” appunto Musicassetta, con l’uscita di molteplici titoli. Sono seguite migliori formulazioni tecniche del nastro magnetico che con l’avvento dell’ossido ferrico ha lasciato il posto al biossido di cromo e quindi alle particelle metalliche. Negli anni 70, i dispositivi per la riproduzione di musicassette rappresentavano una parte essenziale di qualsiasi sistema audio sia in casa che nella propria auto.
https://soundcloud.com/cosmic-dancer-talk
Le vendite di musicassette, sono incredibilmente decollate negli anni 80 dopo l’introduzione del mitico Sony Walkman e di altri dispositivi musicali portatili e per un breve periodo la musicassetta è stata il formato di musica pre registrata più venduto. Ancora all’inizio degli anni 90, le cassette hanno venduto addirittura più del compact disc (un altro formato che Lou Ottens ha contribuito a inventare). Nel corso dei decenni, più di 100 miliardi di cassette sono entrate nel mercato globale. Ma con l’avvento del CD, poi della condivisione di file, oltre di molteplici dispositivi e piattaforme poi di musica digitale e streaming, la necessità della musicassetta è via via calata, sino a scomparire.
Le musicassette hanno servito fedelmente ed egregiamente al loro scopo nell’era precedente all’avvento delle tecnologie digitali. La musicassetta tanto mitizzata, soprattutto per la sua estrema praticità, presentava però numerosi difetti che vorremmo analizzare. Le Musicassette durante la loro vita, hanno subito numerosi inceppamenti del nastro. Si sono sciolte al sole. I cardini delle loro custodie si rompevano facilmente al minimo urto. Le custodie trasparenti non sono rimaste mai trasparenti, rompendosi, graffiandosi e appannandosi. Anche le cassette migliori e più accuratamente registrate erano comunque afflitte da sibili e da una risposta in frequenza relativamente scarsa. Molte musicassette si ascoltavano spesso in modo orribile.
Le J-card, le cover illustrate delle cassette, spesso contenevano zero note di copertina, molto diverse, quindi, dalle ricche informazioni fornite nelle sontuose copertine dei vinili. Quante musicassette poi, sono cadute nei vani delle nostre auto, prese a calci sotto i sedili. Quante poi ne sono state riavvolte a mano con la mitica matita…?
“La maggior parte di coloro che hanno nostalgia delle cassette non erano sicuramente in giro quando non si disponeva di nessuna altra scelta quando si trattava di rendere portatile la propria musica”.
Ma comunque, per qualche inspiegabile ragione, la musicassetta continua ancora oggi ad essere feticizzata, come qualcosa che deve essere preservata. C’è questa strana nostalgia per un pezzo di tecnologia che probabilmente, non ha più alcuno scopo utile. La musicassetta non avrebbe, quindi, alcuna ragione di esistere. Invece questo dato, viene ampiamente smentito dai numeri di vendita registrati negli ultimi due anni e dalle numerose iniziative di musicisti e produttori discografici che la stanno rendendo nuovamente protagonista. Le musicassette stanno ritornando a nuova vita e sono incredibilmente un trend moda. Se volessimo paragonare questo fenomeno alla fotografia, diremmo senz’altro “Lomografia”, perché il ritorno all’utilizzo di questo dispositivo audio non digitale di vecchia generazione, somiglia molto alla mitica fotografia analogica. Quindi la simpatica resurrezione in atto, di questo amato, odiato, oggetto definisce sicuramente oltre le mode del momento, un particolare approccio di alcune persone alla musica analogica.
La musicassetta è morta W la musicassetta!
Ti andrebbe di offrirci uno Spritz?
Caro lettore, cerchiamo di offrirti sempre contenuti editoriali di qualità. Se ti siamo stati utili per accrescere le tue conoscenze, oppure ti abbiamo semplicemente fornito un utile servizio informativo, ti andrebbe di aiutarci offrendoci uno Spritz? Sostieni il nostro giornalismo con un contributo di qualsiasi dimensione! Il tuo supporto aiuterà a proteggere l’indipendenza di CRONO.NEWS e questo significa che possiamo continuare a fornire giornalismo di qualità aperto a tutti, in tutto il mondo. Ogni contributo, per quanto grande o piccolo, è così prezioso per il nostro futuro. Questo sarebbe di grande aiuto per tutta la famiglia di Crono.news!
Anche se semplicemente condividessi il link del magazine ai tuoi amici, oppure gli articoli, sui social network. Mantenere in vita questo magazine indipendente, richiede molto tempo ed impegno, oltre notevoli spese, necessarie all’aggiornamento tecnico, l’hardware, la nostra sede, i Redattori. Se hai la possibilità di aiutarci con una donazione (anche uno spritz), ci aiuterai non poco a continuare, a migliorare ed ampliare il materiale informativo che mettiamo a disposizione di tutti.
Per donare è semplicissimo, qui sotto è disponibile il LINK per decidere (tramite server sicuro PayPal) come e quanto donare. Un grazie da tutta la redazione!
https://www.paypal.me/redazionecrononews