Vivian Maier, icona mondiale della fotografia urbana che ha saputo emozionare attraverso la sua speciale street Photography.
Vivian Maier, Americana di estrazione francese e austro-ungarica, nacque il 1 febbraio 1926 nel distretto del Bronx a New York. Rimbalzò tra l’Europa e gli Stati Uniti prima di tornare a New York City nel 1951. Dove ritrasse le strade e la vita della Grande Mela raffinando il suo lato artistico. Nel 1956 Vivian lasciò la East Coast per Chicago dove avrebbe trascorso gran parte del resto della sua vita lavorando come Baby sitter e badante in una famiglia che le fu molto vicina per il resto della sua vita. Nel suo tempo libero Vivian aveva ripreso la sua passione per la fotografia, scattando costantemente foto, che regolarmente nascondeva, però, con zelo dagli occhi degli altri. Ha realizzato istantanee sino alla fine degli anni ’90.
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Vivian Maier ha lasciato un enorme patrimonio fotografico esso, fu scoperto, da John Maloof nel 2007 in una casa d’aste locale a Chicago e acquistato per 380 dollari. La Maier è oggi riconosciuta come un iconica fotografa di strada dagli anni ’40 agli anni ’80. Un corpus di lavori che abbraccia non solo gli Stati Uniti, ma il mondo, Vivian Maier ha impressionato, infatti, più di 2.000 pellicole, stampato oltre 3.000 fotografie e prodotto oltre 150.000 negativi che rappresentano la vita di strada e l’architettura di New York, Chicago, Los Angeles e il sud-ovest americano, nonché Manila, Bangkok, Pechino, Egitto e Italia.
Nelle sue immagini prevalentemente in bianco e nero, ma con una parentesi anche per il colore dove sperimentò anche la leggendaria Ektachrome, coglie momenti delicati e toccanti tra genitori e figli, la gente comune ma sopratutto i dimenticati, in un paese sull’orlo dello sconvolgimento sociale e politico di quegli anni. La capacità di Vivian Maier è stata quella di afferrare l’inquadratura giusta esattamente nel momento giusto, catturando la spontaneità delle scene di strada con una precisione che ricorda Henri-Cartier-Bresson, con elementi di illuminazione, movimento idee, tutti equilibrati tra loro.
Persona eccentrica, forte, molto intellettuale ed intensamente riservata che ha tenuto nascosto gran parte del suo lavoro, Vivian Maier ha anche creato una serie di film documentari fatti in casa e registrazioni audio che però non sono ancora state rese pubbliche. Avendo lavorato come bambinaia per gran parte della sua vita adulta, Vivian Maier è stata descritta da coloro a cui teneva come uno spirito libero, ma anche un’anima orgogliosa, una figura quasi di Mary Poppins il famoso ed iconico personaggio Disneyano.
Nei resoconti delle famiglie per le quali lavorava, risultava una donna molto tranquilla e serena. Trascorreva i suoi giorni liberi a passeggiare per la strada fotografando il più delle volte con una fotocamera 6×6 Rolleiflex. Alla fine della sua vita Vivian Maier, persi per ragioni di età gli impieghi, si impoverì, ma diversi bambini che aveva assistito, ricordandola con affetto quasi come una seconda madre, si riunirono e raccolsero delle somme sufficienti a pagare il fitto di un appartamento e altre necessità negli ultimi anni. A loro insaputa però, un armadietto che conteneva una grande quantità di materiale fotografico, e non solo, che la Maier aveva nascosto segretamente, fu messo all’asta a causa di alcuni pagamenti rimasti insoluti.
Vivian, Morì il 21 di aprile del 2009 all’età di 83 anni, prima che l’entità della sua eredità fosse stata pienamente compresa o rivelata.
“Beh, suppongo che nulla dovrebbe durare per sempre. Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Sali, devi andare fino alla fine. E poi qualcuno ha la stessa opportunità di arrivare fino alla fine e così via. ” – Vivian Maier
La collezione di John Maloof comprende circa il 90% del lavoro di Vivian Maier, che è stato meticolosamente ricostruito, archiviato e catalogato. La collezione è composta da 150.000 negativi, oltre 3.000 stampe vintage, centinaia di rotoli di film ancora da sviluppare, filmati domestici, interviste su nastri audio, le macchine fotografiche originali che utilizzava, attrezzatura di stampa, documenti e vari altri oggetti. Attualmente, l’insieme della produzione della fotografa americana è in fase di archiviazione e catalogazione per il piacere degli altri e per le generazioni future. John Maloof è al centro di questo progetto . Oggi, il lavoro di questa artista è certamente punto di riferimento e di rinnovo nell’interesse per l’arte della Street photography.
Quel raro caso di un’autentica artista sconosciuta, ha lasciato dietro di sé un enorme insieme di immagini che la classificano con i grandi fotografi di strada americani della metà del secolo. Le foto migliori danno vita a una fantastica striscia di storia che ora deve essere riscritta per includerla. “- Michael Mimmelman, New York Times
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