Andrea Camilleri e Luciano De Crescenzo: l’Italia piange i suoi giganti.
Difficile esprimere il dolore per la perdita di due straordinari scrittori come Andrea Camilleri e Luciano De Crescenzo. Sentiremo enormemente la mancanza di questi due “grandi amici degli italiani”, in un mondo sempre più povero di cultura, di bellezza e di valori. Ci piace immaginarli impegnati a chiacchierare di grandi e piccole cose, con la loro semplicità disarmante. Camilleri che apprezza un buon caffè napoletano e De Crescenzo che si fa ammaliare da un’ottima pasta incaciata siciliana.
Un vuoto incolmabile.
Andrea Camilleri e Luciano De Crescenzo lasciano un vuoto incolmabile, e vogliamo ricordarli attraverso due rispettive citazioni, quantomai attuali:
“Bisogna guardare la TV portandosi appresso un paracqua ideale che permetta al nostro cervello di restare asciutto e lucido, di non inzupparsi di tutte le informazioni distorte, contraffatte, alterate, finalizzate che ci vengono propinate.”
(Andrea Camilleri)
“Il tempo è un’emozione, ed è una grandezza bidimensionale, nel senso che lo puoi vivere in due dimensioni diverse: in lunghezza e in larghezza. Se lo vivete in lunghezza, in modo monotono, sempre uguale, dopo sessant’anni, voi avrete sessant’anni. Se invece lo vivrete in larghezza, con alti e bassi, innamorandovi, magari facendo pure qualche sciocchezza, allora dopo sessant’anni avrete solo trent’anni. Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.”
(Luciano De Crescenzo)