Riapre la collezione Magna Grecia al Mann di Napoli. Dopo oltre quattro lustri di chiusura i visitatori potranno ammirare il nuovo allestimento progettato dall’archeologo Enzo Lippolis.
Ottime notizie per gli amanti dell’arte. Riapre la collezione Magna Grecia al Mann di Napoli. Infatti da giovedì 11 luglio, dopo più di venti anni, i visitatori del Museo Archeologico Nazionale possono ammirare il nuovo allestimento progettato da Enzo Lippolis. Un archeologo di fama, nonché direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità/Università La Sapienza di Roma che, purtroppo, è passato prematuramente a miglior vita, lo scorso anno. Si tratta della collezione più rappresentativa per ricchezza ed antichità del patrimonio archeologico italiano. Per la cronaca i reperti, che vanno dal diciottesimo ai primi decenni del ventesimo secolo furono portati nel Real Museo Borbonico attraverso acquisti e donazioni.
Un unicum.
La collezione Magna Grecia al Mann costituisce un unicum in chiave museale internazionale: più di 400 opere, evidenziano le caratteristiche di insediamento, le strutture sociopolitiche, l’aspetto religioso ed artistico nella nostra regione in era preromana. Il filo conduttore è rappresentato dalla complessità della coesistenza tra le comunità stanziatesi nel meridione italiano. Numerosissimi pezzi tra i quali anche oggetti di voto provenienti da Locri, del santuario in contrada Parapezza dedicato a Demetra e quindi centinaia di reperti in ceramica che giacevano in deposito da lunghissimo tempo, invece ora saranno visibili al pubblico. In verità il progetto di questa riapertura della collezione Magna Grecia è accompagnato da una guida, a cura di Paolo Giulierini e Marialucia Giacco ed edita da Electa. L’emozionante mosaico che descrisse l’identità culturale della Magna Grecia è un viaggio nella storia, dall’VIII sec. a. C. fino alla conquista romana.