La lettura influisce positivamente sui mutamenti del nostro cervello.Tuttavia occorre saper scegliere le letture: andare alla ricerca di storie di personaggi reali o immaginari è probabilmente una delle attività più proficue per tenere la materia grigia sempre in allenamento.
Potrebbe sembrare assurdo ma è così: la lettura, questa sconosciuta a molti, è responsabile dei mutamenti assai positivi del cervello umano. Non potete immaginare come cambia il cervello allorché ci cimentiamo a leggere un bel libro. Ovviamente sono moltissime le esperienze di vita che hanno la facoltà di offrire dei cambiamenti affascinanti che migliorano le prestazioni della mente, però la lettura rappresenta uno dei migliori metodi di allenamento per il cervello dell’uomo.
Oggi come oggi, sono molti coloro i quali non comprendono affatto l’importanza di leggere, c’è perfino chi nutre dei dubbi sul suo valore, preferendo un film, perché lo ritiene meno impegnativo. Secondo questi ultimi un libro non è in grado di competere con gli effetti speciali che si possono riprodurre al cinema oppure in televisione. Usando questa scusa moltissime persone non apprezzano leggere e penetrare nel personaggio di una storia, preferendo, magari, vedere la stessa storia al cinema o in tv. Uno sbaglio grossolano poiché l’arte della lettura è quella di ritrovare la vita nei libri e di comprenderla meglio in virtù di essi.
Come abbiamo detto la lettura è responsabile dei mutamenti assai positivi del cervello, tuttavia leggere un libro, un romanzo, un semplice racconto richiede maggiore concentrazione, oltre ad una capacità estrema di astrazione ed immaginazione. Per questo motivo bisogna avere, per i libri, una certa predisposizione, passione e voglia di conoscenza, ingredienti non insiti in tutti. Leggere, genera dei cambiamenti cerebrali molto più intensi e duraturi. Sfogliando le pagine di un libro si mettono in moto molti processi simultanei che coinvolgono la memoria, la percezione e la nostra creatività. In realtà la nostra mente riesce a riunire tutti gli elementi, procurando una simbiosi tra quello che leggiamo e ciò che già conosciamo.
Dunque viviamo letteralmente ciò che leggiamo e questo succede grazie ad un tipo particolare di neuroni, i neuroni specchio, ossia gli stessi che ci fanno sbadigliare di riflesso appena vediamo qualcuno farlo o che fanno sorridere un bambino allorquando gli sorridiamo. Tali ricercatori hanno rimarcato soprattutto i cambiamenti legati all’empatia. Una delle scoperte più interessanti è che le zone del cervello coinvolte nella lettura sono sempre quelle che usiamo per comprendere gli altri.