Via Duomo, importantissima strada di Napoli, impregnata di cultura, storia ed arte. La via, il cui nome viene dalla presenza dell’imponente Cattedrale in cui è custodito il famoso tesoro di San Gennaro, è lunga ben 1200 metri, partendo dall’incrocio di Via Marina per giungere al bivio di Via Foria. Questa arteria stradale è considerata uno dei cardini più lunghi ed antichi della città partenopea.
Attraversando quei vicoletti suggestivi di Spaccanapoli, ci troviamo in un batter d’occhio in via Duomo, un’altra grande importante via di Napoli, impregnata di storia, di arte e di cultura. Si tratta di una strada larga e luminosa, così chiamata a causa della presenza della sede del maestoso Duomo napoletano, in cui viene custodito il famoso tesoro di San Gennaro. Lunga oltre 1200 metri, via Duomo partendo dal basso, in via Marina, attraversa trasversalmente la città, tagliando prima il rettifilo ovvero il corso Umberto I, e poi piazza Nicola Amore, meglio conosciuta dai napoletani come Piazza Quattro Palazzi, per via dei quattro grandi palazzi uguali che circondano la stessa, giunge, percorrendola interamente, all’incrocio di Via Foria. Essa è considerata uno dei cardini più lunghi ed antichi del capoluogo campano ed incrocia i tre Decumani principali partenopei.
In verità questa strada, anticamente, non era come quella di oggi, infatti, col trascorrere dei secoli, ha subito notevoli mutamenti: in principio non aveva queste dimensioni, era semplicemente un vicolo uguale a tanti altri e veniva chiamato dai napoletani vico del Tarì o anche vico Gurgite oppure vico del pozzo bianco; successivamente, in onore del dio Apollo, durante il Medioevo la strada venne chiamata vicus radii solis ossia vicolo del raggio di sole perché al di sotto della Basilica di Santa Restituta vi era un tempio ad esso dedicato.
Poi, nel 1853, con Ferdinando II di Borbone al potere, venne approvato il tracciato stradale su proposta di Luigi Cangiano ed Antonio Francesconi. Sette anni più tardi Francesco II di Borbone, ultimo re del Regno delle Due Sicilie, decise che la strada, dovesse raggiungere anche il vescovado, decisione approvata pure da Garibaldi con un decreto edilizio. In virtù di tale decreto gli androni ed i cortili dei palazzi conservano l’aspetto originario, pur allargando il cardine greco. Con il Risanamento oltre alle opere di ristrutturazione di via Duomo ed alla realizzazione degli edifici, fu ricostruita la facciata della chiesa di San Giorgio Maggiore, da cui si dimena l’ingresso a Forcella, quartiere noto per i suoi caratteristici vicoli.
Non molti anni fa, sotto il governo del sindaco Rosa Jervolino ci fu il rifacimento della pavimentazione, dei marciapiedi e dell’arredo urbano, il che diede un nuovo look a Via Duomo. Oggi però a causa delle restrizioni legate al codice della strada ed alla ZTL, voluta dal sindaco attuale, questa strada a traffico limitato ha generato gravi danni ai vari commercianti della zona, sopratutto agli affascinanti atelier ed alle sartorie di abiti da sposa, eredità dell’antica arte del taglio e cucito napoletano, che hanno visto una riduzione notevole del flusso della clientela locale e del turismo. Tra le strutture più belle che si affacciano sull’arteria, citiamo Palazzo Como, sede del Museo Filangieri, ma anche le chiese in questa strada sono numerose: vicino al Duomo c’è la chiesa dei Girolamini con accanto la splendida quadreria, la chiesa di San Stefanello sita all’interno del monumentale Palazzo Miradois; inoltre nelle immediate vicinanze troviamo la chiesa di San Giuseppe dei Ruffi, il palazzo arcivescovile ed infine la chiesa di Santa Maria Donna Regina, in cui si può visitare il museo diocesano di Napoli.