Beautiful: Un essere umano è una creatura estetica prima ancora che etica. Così scriveva Joseph Brodsky, premio Nobel per la letteratura.
Beautiful. L’estetica è dunque legata al concetto assoluto di bellezza, il quale è da sempre al centro del dibattito sociale e universalmente valido come fonte d’ispirazione per attuare una serie di riflessioni personali. A risentire maggiormente del peso esercitato da questo “blocco fondamentale alla totalità individuale” sono senza dubbio i giovani, per i quali la bellezza possiede un valore rilevante che va al di là della semplice definizione: che oggi, la bellezza è sinonimo di accettazione sociale. Ma di quale bellezza si sta parlando? Di quella apparente. Una bella ragazza dal punto di vista estetico sarà sempre accettata, in quanto rispetta i canoni, i limiti, gli standard odierni.
Questo concetto era già pienamente espresso nell’antichità, con Aristotele, che afferma, “La bellezza è la migliore lettera di raccomandazione”. il che, accreditava l’idea secondo cui la bellezza implica la perfezione; basti pensare all’arte greca, la quale, secondo i suoi particolari criteri e canoni, punta ad un progetto perfetto, alla realizzazione dell’eccellenza, del massimo splendore. Anche le divinità, sono espresse in forma umana, il loro corpo, viene rappresentato nel pieno della giovinezza e del vigore, perché deve comunicare l’idea di una bellezza perfetta, immortale.
Al giorno d’oggi possiamo confermare che le cose non sono poi così diverse: soprattutto il mondo giovanile aspira alla perfezione, a quel tipo di bellezza superficiale e frivola. Si presta attenzione esclusivamente all’apparenza, alla copertina piuttosto che al contenuto del libro; capelli perfetti, corpo perfetto, lineamenti facciali perfetti, e mai nulla che vada contro le severe regole dell’estetica.
Tutto ciò è frutto di un meccanismo complesso, la società, che continua ad avvalorare questa tesi creando limiti sempre più difficili da soddisfare; a tale proposito, uno degli esempi che dimostra questa tendenza sociale è il caso Barbie, la bambola più venduta al mondo, la quale possiede un corpo anatomicamente poco realistico e destinato a promuovere un ideale di bellezza incentrato sulla perfezione corporea.
Beautiful: la super bellezza, è davvero questo ciò che conta?
Innanzitutto, risulta importante accettare la diversità: ognuno di noi è diverso e può contribuire a diffondere bellezze differenti ed autentiche. È opportuno pertanto citare Victoria’s Secret, famoso marchio statunitense di abbigliamento femminile e di prodotti di bellezza e creazioni di lingerie; in particolare, esso è rinomato per le sue modelle, le Victoria’s Secret Angels. Oltre a sostenere un ideale di donna poco conforme alla realtà, il marchio è stato ultimamente protagonista di un episodio spiacevole: difatti, in occasione dello show recentemente organizzato a New York l’8 novembre 2018, il direttore marketing della compagnia ha ammesso in un’intervista con Vogue la possibilità di veder sfilare modelle plus-sized e transgender. Tuttavia, la compagnia non sarebbe stata d’accordo perché “non sarebbe interessante la loro commercializzazione nel mondo”. Ancora una volta è stata negata l’opportunità di progredire ed accettare una bellezza diversa.
La vera bellezza, quella pura e magica, si cela dietro i freddi muri dell’apparenza; la bontà d’animo, la morale ed il sacrificio sono simboli d’armonia interiore, la quale può sicuramente abbellire il mondo rendendolo un posto migliore. Quindi, come sosteneva il grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij…
“La bellezza salverà il mondo“.
F.A.