La mitologia nella pittura antica, a Villa Arianna di Castellammare di Stabia troviamo gli affreschi più belli. Una delle caratteristiche più ricorrenti della pittura dell’antichità sta nel fatto che ricorre molto spesso il tema mitologico, infatti nelle case di un tempo era assai facile trovare scene raffiguranti dei personaggi della mitologia al centro delle pareti.
La mitologia nella pittura antica è certamente un tema assai ricorrente negli affreschi dei più illustri pittori di quell’epoca. A Villa Arianna, presso il Parco Archeologico di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, troviamo i dipinti più belli. Ma anche nelle case di un tempo era molto facile trovare, sui muri delle pareti, quadri raffiguranti dei personaggi della mitologia, appunto in base al fatto che una delle caratteristiche più ricorrenti nei pittori antichi era proprio il tema a carattere mitologico. Tra gli affreschi più belli e suggestivi, in rappresentanza dell’arte decorativa dell’antica Stabiae vi’è la scena che ritrae il momento dell’incontro tra il dio Dioniso e la bella Arianna, che dà appunto il nome ad una delle ville d’otium poste sul pianoro di Varano. Nel magnifico dipinto che possiamo ammirare nel triclinio 3 di Villa Arianna troviamo raffigurato Dioniso incoronato di edera che trova Arianna sull’isola di Nasso, la quale giace addormentata tra le braccia del dio del Sonno , cioè Hypnos rappresentato come un giovane con le ali . Alle loro spalle, vi è Eros, il dio dell’amore che illumina la scena tenendo in mano la fiaccola dell’amore.
Naturalmente molti ricorderanno il celebre mito di Arianna, la figlia del re di Creta Minosse, la quale per mezzo di un gomitolo di filo aiutò l’eroe Teseo ad orientarsi tra le tante insidie del labirinto per poter uccidere il Minotauro. Per ricambiare l’aiuto di Arianna Teseo promise di sposarla, per cui, dopo aver ucciso il mostro metà uomo e metà toro, la portò via con sé. L’affresco custodito nella Villa rafigura quello che accadde poco dopo: approfittando del fatto che Arianna dormiva, Teseo l’abbandonò sull’isola di Nasso, dove Dioniso la trovò e ne fece la sua sposa. Oltre a questo impareggiabile dipinto, presso il Parco Archeologico di Castellammare di Stabia possiamo trovare degli affreschi che rappresentano la mitologia nella pittura antica, infatti possiamo ammirare il centauro Nesso nel mentre rapisce Deianira e Ganimede e l’aquila.
l primo mito ci narra di Nesso, un centauro, che si offrì di aiutare Deianira, la sposa di Eracle, ad attraversare un fiume in piena. Tuttavia si trattava solo di un pretesto in quanto il centauro aveva cattive intenzioni al punto che tentò di rapire la bella moglie dell’eroe. Eracle, il quale richiamato dalle urla di Deianira, scagliò una freccia all’indirizzo di Nesso, che morì. Mentre nel secondo mito si narra di Ganimede. Questi era un giovinetto e, a detta di Omero, era il più bello dell’intera Grecia. Di lui s’innamorò persino Zeus: mentre il giovane pascolava le greggi sul Monte Ida, il padre degli dei si trasformò in una grande aquila, che rapì Ganimede per trasportarlo sull’Olimpo dove assunse la carica di coppiere degli dei.
Coloro che volessero ammirare gli splendidi affreschi custoditi a Villa Arianna possono recarsi a Castellammare di Stabia, presso gli Scavi Archeologici di Stabiae in via Passeggiata Archeologica, 11.