Il Maschio Angioino, in origine Chateau neuf, simbolo ed emblema indiscusso della città partenopea

Il Maschio Angioino, in origine chiamato Chateau neuf, Castel Nuovo, rappresenta il simbolo e l’emblema indiscusso della città partenopea. L’imponente maniero fatto edificare da Carlo D’Angiò, nel 1279 costituiva il primo baluardo a difesa del paese. L’opera di costruzione del castello fu diretta dall’architetto francese Pierre de Chaule il quale, in appena 5 anni, eresse non soltanto un’autentica fortezza ma anche una nuova residenza per i monarchi.

Il Maschio Angioino, simbolo ed emblema della città di Napoli, imponente e maestoso maniero, conosciuto in tutto il mondo, perchè ritratto su tutte le cartoline della metropoli partenopea, primo baluardo a difesa del paese, fortemente voluto dal re Carlo I d’Angiò, fu costruito a partire dal 1279. Il monarca francese fece erigere questa fortezza per sopperire alla mancanza di un castello vero e proprio che tenesse lontani i nemici. Il progetto e la costruzione del maniero furono diretti dall’architetto francese Pierre de Chaule, il quale riuscì a portare a termine  la maestosa opera dopo appena 5 anni di lavori. Fu creata non soltanto una insormontabile fortezza ma anche una nuova residenza per i monarchi.

Tutti, a cominciare dagli stessi abitanti della città, chiamano il castello Maschio Angioino, un termine del medioevo che derivava dal fiorentino “mastio” che rappresentava una struttura con più torri, la più sicura in caso di un attacco di invasori. Ciò perché non conoscevano probabilmente il vero nome datogli dal monarca angioino, infatti, il suo nome originario era Chateau neuf, che in francese significa Castel Nuovo. Non si è mai riusciti, in verità  a risalire all’aspetto prettamente medievale della fortezza, poiché con il trascorrere degli anni il Maschio Angioino ha subito moltissime ristrutturazioni. Tuttavia dell’epoca medievale resta la bellissima Cappella palatina, palesemente di marca angioina, risalente al 1307, situata nel cuore del maniero.  Essa essa presenta nel didentro  delle strette finestre di arte  gotica che danno luce alla sala ed ai resti dei suoi splendidi capolavori d’arte.
Come accennato, il Maschio Angioino, anzi Chateau neuf, nei secoli ha sopportato varie trasformazioni, come quando  Alfonso il Magnanimo d’Aragona conquistò la città di  Napoli nel 1443. Questi decise di rifare tutta la struttura, circondandola di mura difensive completamente nuove ed aggiungendo lo spettacolare arco trionfale sito all’ingresso del castello. Agli albori del 1500, intorno a Castel Nuovo, furono posti nuovi bastioni e dei fossati, che tutt’oggi sono presenti, e circondano l’imponente  struttura. Mentre i torrioni, rivestiti di piperno e uno di tufo, sono 5: torre di San Giorgio, del Beverello, dell’Oro, della Guardia, di Mezzo. Le torri fungono da perimetro trapezoidale al Castello. Merita una citazione particolare la magnifica Sala dei Baroni, in cui, fino al 2006, si è riunito il consiglio comunale di Napoli, peraltro voluta da Roberto d’Angiò, in qualità di sala del trono. Per la sua decorazione fu impegnato anche il noto pittore Giotto.
Ancora oggi il Maschio Angioino partecipa attivamente alla vita della città partenopea; infatti, soprattutto il suo cortile, spesso, diviene sede di eventi e spettacoli culturali oltre ad essere la sede fissa del Museo Civico. Infine ricordiamo che al secondo e terzo piano della fortezza è conservato gelosamente l’ingente tesoro bibliotecario della Società napoletana di Storia Patria, nata nel 1875.

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