Ignavia e qualunquismo si riflettono nei politici di oggi che, per molti, sono tutti uguali
Ignavia e qualunquismo, si riflettono nei politici di oggi che, per molti, sono tutti uguali.
Ignavia e qualunquismo si riflettono nei politici di oggi che ci governano, i quali, a detta di molti, sono tutti uguali, salvando, naturalmente la pace di qualcuno. E’ indubbio che attualmente la politica rappresenta solo una corsa al potere ed al business; malgrado cambino i suonatori, la musica rimane sempre la stessa: arrivismo, sete di potere e voglia di guadagnare il più possibile sono gli obiettivi principali dei governanti di quest’epoca. Non esiste più alcun senso etico o civico, né capacità di governare la cosa pubblica ed il tutto a dispetto del popolo italiano, costretto a pagare in prima persona le conseguenze di tale situazione.
Abbiamo detto in precedenza che ignavia e qualunquismo si riflettono nei politici, ebbene il sommo poeta scrisse degli ignavi quanto segue: sono gli indecisi, coloro che non hanno personalità e sono rifiutati sia dal Paradiso che dall’Inferno. La loro punizione è orrenda, infatti sono tormentati da insetti che li pungono in continuazione , inoltre corrono senza vestiti dietro ad una bandiera bianca, nel fango. “Non ti curar di lor ma guarda e passa” disse Virgilio a Dante, con un disprezzo che non comparirà mai più. Oggigiorno, purtroppo, siamo sempre più circondati da ignavi. Ignavia e qualunquismo si manifestano così: “Tanto sono tutti uguali”. Chi? I politici!
Ignavia e qualunquismo si riflettono nei politici dei nostri tempi. Gli ignavi usano lavarsi le mani e lasciare tutto al caso. L’economia della nostra nazione è andata a rotoli, ormai da tempo immemore e cosa si fa per rimediare? Riduzione delle tasse? No. Più evasori e tangenti? Sì. Osserviamo ora l’ambiente, la sanità, la cultura, persino la gestione delle emergenza, l’immigrazione, punto dolente del momento. Come si vivono in Italia tali situazioni? La risposta non può essere che una : malissimo. Si dovrebbe cercare di eliminare questa spirale perversa, visto che non siamo obbligati a sperimentare sempre il peggio. Il vero dramma è tuttavia la perdita di tempo, la rassegnazione con cui s’accetta qualunque cosa. Questa ignavia non dovrebbe esistere poiché costituisce un peso insopportabile sullo sviluppo delle generazioni.
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