Salvator Rosa: Michelemmà, celebre canzone napoletana avvolta nel mistero. Una leggenda narra che sia stata scritta da un noto pittore del secolo diciassettesimo. A sentire i critici più ferrati nella canzone partenopea, il brano sarebbe stato attribuito ad una figura leggendaria della pittura barocca.
Michelemmà, celebre canzone napoletana, è tuttora avvolta dal mistero, riguardo l’identità del suo autore. Una leggenda narra che sia stata scritta da un noto pittore appartenente al diciassettesimo secolo. Secondo alcuni critici della canzone partenopea il brano di cui stiamo parlando, sarebbe stato attribuito ad una figura leggendaria della pittura barocca, in auge nel capoluogo campano. Presumibilmente Michelemmà è stata scritta intorno al 1639 da Salvator Rosa, illustre pittore dai natali partenopei, il quale svolse la sua attività non solo a Napoli ma anche a Roma e Firenze. Le sue splendide opere sono esposte nelle più grandi gallerie d’arte del mondo e nei più importanti musei, come la National Gallery ed il Museo del Louvre di Parigi.
Giovan Battista Passeri, biografo di quei tempi, peraltro molto vicino all’autore della canzone, dichiarò che il pittore napoletano si dilettava a scrivere in lingua dialettale, accompagnandosi con il liuto ed altri strumenti musicali e che quindi non è improbabile che Salvator Rosa sia veramente il padre naturale del famoso brano. Malgrado siano trascorsi tanti secoli, l’interrogativo sull’identità dell’autore di Michelemmà resta. In realtà le voci secondo le quali l’artista barocco partenopeo fosse l’autore della canzone, cominciarono a farsi largo durante i festeggiamenti del carnevale dell’anno 1639, allorquando Salvator Rosa, solo ventiquattrenne, visse nella capitale sotto la guida di papa Urbano VIII, il quale gli aveva commissionato dei quadri religiosi.
