Il vino in Italia: un punto di forza dell’economia nazionale importante da prendere come esempio

Il vino in Italia: un punto di forza dell’economia nazionale importante da prendere come esempio. Da alcuni anni a questa parte i risultati della produzione vinicola nostrana sono stati letteralmente sbalorditivi, malgrado la forte concorrenza estera. Si tratta di una vera e propria industria molto fiorente grazie alla nostra competenza ed ala tecnologia.

Il vino in Italia va per la maggiore; si tratta di un punto di forza dell’economia nazionale molto importante da prendere come esempio. Alla luce di dati incontrovertibili risulta che l’industria vinicola italiana, da alcuni anni a questa parte, ha fatto passi da gigante, ottenendo risultati più che sbalorditivi, malgrado una concorrenza estera spietata e molto agguerrita. Il successo in questo campo è un mix di antica competenza e moderna tecnologia. Per la cronaca l’anno che ha visto un’autentica rifioritura del vino in in Italia è stato il 2016.

Infatti, leggendo i dati resi noti dell’Osservatorio del Vino in Italia due anni fa l’export vinicolo nazionale ha registrato il suo massimo storico, arrivando ad un fatturato da capogiro: 5,56 miliardi di euro, con un aumento del 4,3% rispetto al 2015. Inoltre, come si evince dai dati  dall’Istat vi è stato un aumento del 2,9% dei volumi esportati, con  20,6 milioni di ettolitri. Un successo ragguardevole se si pensa che  nel 2006, il nostro export ha registrato un fatturato di 2,63 miliardi di euro: a distanza di dieci anni  si  è giunti a più del doppio. Si tratta di numeri che parlano da soli, però non evidenziano la causa dell’evoluzione, cioè una crescita qualitativa della produzione che ha davvero dell’incredibile.

Eleonora Guerini, responsabile della Guida  Vini d’Italia del Gambero Rosso ha così commentato lo straordinario passo in avanti dell’Italia in campo vinicolo:

“La crescita in verità, è iniziata già alla fine degli anni ‘80, dopo lo scandalo metanolo, ma  negli ultimi 15-20 anni c’è stata una forte accelerazione. Un cambiamento  impressionante, dovuto al fatto che intere regioni, specialmente  quelle del sud Italia, hanno rivoluzionato il livello della propria offerta. Tuttavia sembra molto Difficile dire quale sia stata la vera scintilla  e che cosa l’abbia fatta scattare.”

In definitiva il vino in Italia è diventato il fiore all’occhiello delle industrie del nostro paese: una trasformazione a carattere culturale che ha consentito agli stessi produttori una maggiore  propensione al confronto, allo scambio ed alla collaborazione. “Il vino in Italia è un qualcosa di vivo, che muta di annata in annata, quindi  è lampante  che non occorre soltanto una competenza tecnologica, bensì anche una vera sensibilità per sapere cosa fare  anno dopo anno. La cosa importante è saper ragionare a livello futuristico.”

Queste le parole di Giorgio Pasanisi, responsabile delle vendite di Umani Ronchi, azienda della famiglia Bianchi-Bernetti proprietaria di 200 ettari di vigneti sparsi tra Marche e Abruzzo: ben 3 milioni di bottiglie prodotte ogni anno ed esportate in circa sessanta  Paesi, per un fatturato di circa 12 milioni di euro l’anno. Concludendo, l’industria vinicola italiana, sta tentando di accreditarsi come esportatrice di un prodotto di assoluto valore, e non solo di qualità.

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