Sartoria napoletana: storia, innovazione, eleganza.
Sartoria napoletana. Napoli vanta una straordinaria tradizione sartoriale. Per risalire alle antichissime origini di questa immensa tradizione, è sufficiente tornare all’anno 1351, periodo in cui nacque la Confraternita dei Sartori. Istituzione che durante i fasti del Regno delle Due Sicilie, fu il grande punto di riferimento dei costumi e della moda dell’epoca, alla stessa stregua di Londra e Parigi. Scopriamo dunque insieme, gli ambasciatori più importanti di Napoli, nel globo.
Cesare Attolini, sartoria napoletana dal 1930.
Cesare Attolini: La storia di questa antica sartoria napoletana comincia nel 1930, quando Vincenzo Attolini prova a dare nuova vita ai classici completi da uomo, rendendoli più leggeri ma allo stesso tempo anche meno ingessati. Il suo obiettivo primario era quello di creare “abiti imperfetti per corpi perfetti”, e riuscì a vincere la sua sfida personale se si pensa che grandi personaggi dello spettacolo come Totò, Vittorio De sica, Marcello Mastroianni, Clark Gable, il re Vittorio Emanuele III ed il Duca di Windsor, solo per citarne alcuni, sono stati dei clienti affezionati di questo marchio. Spetta in seguito al figlio di Vincenzo, Cesare, il merito di aver proseguito il cammino iniziato dal padre, aprendo un nuovo laboratorio a Casalnuovo. A guidare oggi l’azienda di famiglia ci sono i figli di Cesare, Massimiliano e Giuseppe, i quali stanno facendo acquisire al marchio sempre più un’impronta di fama mondiale.
Maison Luigi Borrelli.
Luigi Borrelli: Anche la Maison Luigi Borrelli, opera sul mercato della sartoria napoletana da tanto tempo, dal 1957 per la precisione. La storia di quest’altra azienda a conduzione familiare, comincia quando la madre di Luigi, Anna, decide di aprire un piccolo laboratorio per il confezionamento di capi sartoriali. Di lì a poco, solo grandi successi con la produzione di tanti abiti molto amati dagli intenditori, che contribuiranno a farla diventare il miglior “Fornitore della Real Casa Savoia”. Dal 770, il brand continua ad espandersi, realizzando anche capi casual che si vanno ad affiancare a quelli classici. A guidare oggi l’azienda, c’e’ il figlio di Luigi, Fabio.
Kiton, l’élite della sartoria napoletana.
Kiton: Le parole chiave di questo famoso brand sono amore e maestria. Il fondatore del marchio, Ciro Paone, da sempre appassionato ed innamorato della qualità, ha saputo trasformare il suo umile lavoro di artigiano in una vera e propria arte. Da li’, la decisione nel 1968, di dare il là al progetto Kiton, una piccola bottega artigianale che parte con poco più di 40 sarti, per conquistare nello spazio di pochi decenni, mercati come quello russo e tedesco, approdando addirittura oltreoceano, a New York, nel 1986 e successivamente anche in Cina e Corea. Per consolidare sempre di più il marchio, si è deciso nel 2001 di fondare la Scuola di Alta Sartoria Kiton, con sede nella fabbrica di Arzano e che conta attualmente ben 750 lavoratori e ben 40 negozi monomarca sparsi in 15 Paesi del mondo. Insomma, un programma di espansione in costante e continua crescita.
Eugenio Marinella, eleganza e maestria.
La storia di quello che è uno dei più antichi e conosciuti marchi napoletani per ciò che concerne la sartoria, comincia nel lontano 1914 quando Eugenio Marinella apre una propria bottega a Piazza Vittoria, sull’elegante e famosa Riviera di Chiaia. Grazie alla posizione strategica che consentiva ai curiosi nobili della zona ma anche ai turisti di poter apprezzare e ammirare i capi prodotti con abile maestria dall’artigiano partenopeo, il marchio divenne ben presto uno dei più conosciuti di Napoli e d’Italia al punto che negli anni 80’, l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ne divenne un vero e proprio testimonial. L’escalation, da li’, fu assai rapida; il cavallo di battaglia dell’impresa, ovvero le cravate, cominciano ad essere comprate ed apprezzate dagli uomini politici più importanti del mondo. Oggi, l’azienda, guidata dal nipote di Maurizio, Eugenio, riesce a mantenersi in linea con le nuove tendenze, mantenendo il suo classico stile british ma senza perdere al contempo lo stile “homemade” napoletano.
Eddy Monetti, tradizione dal 1870.
Ancora più antico, è questo marchio che sorse nel lontano 1870, precisamente a via Toledo quando Eduardo Monetti, decise di aprire il suo primo negozio dedicato esclusivamente ai cappelli. A questo accessorio, in seguito, il figlio Salvatore affiancherà anche la produzione di cravatte ed altri capi. Negli anni 60’, l’azienda decide di compiere il grande passo, ampliando la produzione con l’apertura di nuovi punti vendita a Roma e a Milano, per poi concentrarsi sul mercato estero. Oggi, dopo quasi 150 anni di attività, l’azienda Eddy Monetti, conserva ancora la sua familiarità ed allo stesso tempo cerca di trasmettere oltre confine, il suo gusto raffinato e nello stesso tempo condito da un pizzico di stravaganza.
Mario Muscariello, “nati con la camicia”.
Mario Muscariello: Il motto della grande azienda di sartoria napoletana è “nati con la camicia” che poi in seguito il proprietario Mario, ha trasformato in vera e propria giacca sartoriale. Già alla fine del 1800, la nonna di Giuseppe Muscariello, lavorava come camiciaia a Napoli. Un’arte che si è tramandata da generazione in generazione insomma, e che ha spinto Giuseppe, una volta compiuti i 18 anni a proseguirla, aprendo la sua prima sartoria. Successivamente, le tecniche ed i segreti appresi durante tanti anni di lavoro, sono stati tramandati alle sue figlie Giuseppina ed Enza e poi al nipote Giuseppe che nel 1964 decide di fondare il marchio. Nel 1997, sarà la volta, invece, di Mario, primogenito di Giuseppe, che comincia a lavorare in azienda come stilista ed inventa prodotti come la Caprishort e la GiaccaCamicia che hanno ammaliato e conquistato il Giappone. Nel 2013, si decide dunque di creare il primo total look firmato Musccariello e grazie all’abile guida di Mario, l’impresa sta veleggiando spedita nel mare magnum della moda, senza dimenticare gli insegnamenti e i valori trasmessi dalla famiglia.
Isaia Napoli, sartoria napoletana dal 1920.
Isaia Napoli: Il marchio nasce nel 1920, grazie ad una felice intuizione di Enrico Isaia che aprì un negozio di stoffe a cui affiancò successivamente un laboratorio dove sarti esperti realizzavano completi da uomo. Nel 1957, i sui figli, decidono di spostare la produzione a Casalnuovo, alle porte di Napoli ma è negli anni 80’ che comincia il vero processo di industrializzazione del marchio che comincia a crescere a ritmi elevati, arrivando a conquistare il mercato europeo, americano ed asiatico. Ancora oggi, il punto di forza del marchio è costituito dal forte attaccamento alle sue radici.
Mariano Rubinacci, eleganza e tradizione.
L’attività sorge nella prima metà del XIX secolo, quando il bisnonno di Mariano, aprì una piccola bottega nei pressi del Maschio Angioino e cominciò a commerciare seta con l’Oriente. In seguito, il figlio Gennaro aprì in centro una boutique che chiamò London House, la quale divenne nel giro di poco tempo, una delle mete preferite di personaggi come Eduardo De Filippo e De Sica. Ancora oggi, Rubinacci veste gli uomini più eleganti d’Italia, ed il suo nome compare di sovente nelle grandi testate di moda come simbolo associato all’eleganza ed alla tradizione napoletana.
Aristide Tofani, un grande brand della sartoria napoletana.
Davide Tofani: La sartoria Tofani venne fondata nel 1954 da Aristide Tofani, un giovane sarto che si era formato nella scuola di Vincenzo Attolini. Proprio lì, Aristide maturò quel grande senso di perfezione ed eleganza che ha poi trasmesso ai figli Davide ed Enea. Proprio quest’ultima, è la caratteristica principale della sartoria napoletana, ovvero quella di tramandarsi di padre in figlio, cosa che gli permette di differenziarsi dalle altre e di resistere al mutamento dei mercati. Il testimone adesso è passato ad un altro giovane Tofani, il quale sta portando a far conoscere e apprezzare il marchio, attraverso il nuovo mondo dei social network.
Mario Valentino, la prima fabbrica tessile napoletana.
Mario Valentino: Il marchio fu fondato nel 1952, anche se già agli albori del 900’, il padre di Mario, Vincenzo Valentino, aveva cominciato a confezionare le prime calzature firmate con il suo marchio, le quali furono molto apprezzate da personaggi illustri come il re Vittorio Emanuele. A Mario spetta invece il merito di aver creato la prima fabbrica a Napoli, nel 1956, e grazie a questa felice intuizione, di aver cominciato a vestire molti personaggi del mondo dello spettacolo. Basti pensare, per esempio, a Naomi Campbell, Jackie Kennedy, Marcello Mastroianni e le gemelle Kessler. Inoltre, Mario Valentino, viene indicato da molti come il creatore del tacco a spillo e del mocassino da donna.