Coste libiche: ennesima tragedia del mare, almeno 30 migranti morti e numerosi dispersi.
Il bilancio delle vittime è tuttavia provvisorio e sicuramente è destinato a crescere. La Marina della Libia ha rinvenuto diversi corpi galleggianti sull’acqua.
Nuova carneficina di migranti, davanti alle coste libiche, nel mar Mediterraneo. L’ennesimo naufragio di un’imbarcazione con a bordo avventurieri della speranza, ieri, ha procurato almeno 30 vittime ma si tratta di un bilancio approssimativo che potrebbe salire. E’ accaduto, come ha riferito il portavoce della Marina libica, Ayub Ghasem al largo delle coste libiche. Sul gommone si presume ci fossero almeno 120 migranti dei quali sono stati tratti in salvo 44, tra i quali un bambino e nove donne, ha precisato ancora il portavoce Ghasem, per cui sono tantissimi anche i dispersi, qualcuno ha dichiarato, persino che dei corpi sono stati sbranati dagli squali.
Mentre tra le vittime ci sono anche tre bambini e 18 donne. I cadaveri sono stati recuperati da una nave della Marina libica. I sopravvissuti sono stati trasferiti al porto della capitale Tripoli. Per la cronaca la guardia costiera, nelle ultime ore, portato in salvo 326 migranti che si trovavano a bordo di barche rudimentali dirette verso l’Europa. Questi ultimi sono stati avvistati a circa venti miglia dalle coste di Al Hamza e Bulali, città situate ad ovest di Tripoli. I migranti, tra cui 63 donne e 61 bambini, sono stati trasportati in porto, per ricevere i primi soccorsi, quindi sono stati trasferiti in un centro di accoglienza.
Da una prima indagine sommaria relativa a questi undici mesi del 2017, si registrano circa tremila persone, morte o scomparse nella speranza di raggiungere il vecchio continente. Una cifra altissima, che purtroppo salirà ancora. Si tratta di una vera e propria piaga che ha coinvolto come sappiamo anche l’Italia, chiamata ad intervenire durante i tanti sbarchi provenienti dalla Tunisia e direte sulle coste siciliane. A tal proposto il premier Gentiloni dopo l’incontro con il presidente della Repubblica della Tunisia, Beji Caid Essebsi, ha dichiarato quanto segue:
“Abbiamo avuto qualche piccolo problema nell’estate scorsa con un aumento di limitate proporzioni», ma già dal mese di ottobre, per fortuna la situazione si è assestata nella sua sostanziale normalità.“