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Andrea Vaccaro nel secolo d’oro della pittura napoletana

 Andrea Vaccaro, artista di livello della pittura napoletana del ‘600.

Il periodo storico a cavallo tra il 500’ ed il 600’, è stato un periodo d’oro per lo sviluppo dell’arte e della pittura a Napoli. Infatti, e’ proprio in questo momento che nacque la cosiddetta “pittura napoletana”, un florido movimento che va dal Diciassettesimo secolo fino alla metà del Novecento. Un anno importantissimo per il capoluogo partenopeo, è sicuramente il 1606 quando Caravaggio si insediò nei Quartieri Spagnoli per rifugiarsi dalla condanna che lo aveva raggiunto quando si trovava nello Stato Pontificio.

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Andrea Vaccaro.

Da quel momento, tutti i più grandi pittori della città, si ispirarono al grande artista la cui fama aveva raggiunto tutta la Penisola. Uno di questi, fu sicuramente Andrea Vaccaro (da non confondere con altri due artisti, padre e figlio, i quali portavano il suo stesso cognome ovvero Lorenzo e Domenico Antonio). Nato a Napoli l’8 Maggio 1864, Vaccaro è un artista praticamente quasi dimenticato, il quale ha ricevuto pochi elogi e scarsa attenzione rispetto a quanto abbia potuto meritare. Difatti, la critica, lo ha sempre definito come un artista mediocre che nonostante fosse stato in grado di raggiungere alti livelli, non possedeva uno stile proprio perché si limitava praticamente ad imitare quello di altri colleghi. Ciò fu dovuto probabilmente al fatto di essere stato allievo di Tommaso Passaro ed un copista del celebre Jusepe de Ribera (soprannominato anche lo “Spagnoletto”, a causa della bassa statura e per essere un napoletano d’adozione ma nato a Valencia).

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Abilità nel trattare temi religiosi.

Un giudizio senza dubbio troppo severo, quello riservato al Vaccaro che, seppur non fu in grado di raggiungere il talento e la fama di suoi contemporanei quali Luca Giordano, Massimo Stanzione, Francesco Solimena e Salvator Rosa oltre allo stesso “Spagnoletto”, resta comunque uno dei più grandi esponenti del movimento chiamato “naturalismo classicizzato”, una corrente che reinterpretò il naturalismo di Caravaggio, in un’accezione classica. Fu proprio il suo eclettismo, la sua facilità di sapersi adattare a svariate situazioni, insieme alla sua capacità di mettersi sempre alla prova, a conserti gli di riscuotere un grande successo e di ottenere la commissione di numerosi dipinti, grazie anche alla sua abilità nel trattare i temi religiosi in sincronia con quel periodo di Controriforma Cattolica.

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Pace e devozione nell’animo.

Il modo di dipingere di Andrea Vaccaro, in grado di saper infondere pace e devozione nell’animo di chi guarda, riusciva a fare da contraltare e da bilanciamento ad un periodo turbato da intimidazioni, violenza e terrore. Le sue tele, erano capaci per un attimo di placare soprattutto i turbamenti e le turbolenze spirituali con cui i fedeli di quel tempo, erano costretti a convivere. Ecco il motivo principale per cui il pittore deve assolutamente essere rivalutato e la sua bravura riportata alla luce, per la forza quasi mistica che i suoi dipinti riuscivano a trasmettere.


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