Sentirsi al sicuro.
Comfort zone, il luogo morale, spaziale e fisico in cui ci sentiamo al sicuro. E’ uno stato psicologico per il quale rimanere a contatto con persone, cose e ambienti familiari ci fa sentire preservati da ansie, stress e paure. La nostra casa, una stanza in particolare, l’amica con cui siamo cresciuti, la mamma, un vestito che in più di un’occasione ci ha portato fortuna, la copertina di Linus, il nostro angolino del letto, un libro. È bene averne una, anzi tante, ma fondamentale è saperne uscire all’occorrenza. E come si fa a prendere il coraggio a due mani e saltar fuori dalla propria comfort zone? Innanzitutto facendosi qualche domanda.
Ridimensionare le paure.
Lo scenario peggiore che tu possa immaginarti, qual è? Qual è la situazione più orribile, disastrosa e terrificante in cui non vorresti mai trovarti? Ciascuno cova nel proprio intimo il proprio incubo peggiore, le proprie fonti di imbarazzo e le paure più nascoste. Dopo di che bisogna domandarsi quanto sia probabile che queste situazioni vi capitino nella vita. Ciò ci aiuterà a ridimensionare le vostre paure e vi darà una piccola spinta verso l’uscita della comfort zone.
Scenario da sogno.
Secondo step: pensare allo step opposto, lo scenario da sogno. La situazione ideale, perfetta, in cui ci sentiamo sereni, tranquilli, confidenti. Naturalmente in questo caso tutto ciò che immaginiamo è molto bello, ma quanto è probabile che accada nella vita vera? Questa riflessione ci tiene con i piedi per terra quando abbiamo grandi aspettative rispetto a una determinata situazione. Ciò, tuttavia, non deve tenerci bloccati quindi nella zona comfort ma solo farci ragionare sulle reali possibilità che abbiamo nel fare o non fare qualcosa.
Voli pindarici.
Insomma, un po’ di voli pindarici che ci fanno atterrare esattamente dove siamo, allo scenario più realistico della vita. La vita, quella vera, quella che stiamo vivendo qui e ora: è la situazione che è più probabile che si possa verificare, non è né eccessivamente positiva né drasticamente negativa, realistica, appunto. Ed è quella che possiamo arricchire, proprio col balzo un po’ al di qua e un po’ al di là della nostra zona di comfort, riuscendo pian piano ad ampliarla, senza neppure rendercene conto.
Abbracciare le reali possibilità.
Non esiste una formula magica per il successo lavorativo o per trovare il vero amore: bisogna semplicemente abbracciare le reali possibilità che abbiamo, focalizzarsi su ciò che è concretamente realizzabile. La comfort zone fa bene, è lì pronta per noi quando la vogliamo, ma c’è molto altro da sperimentare: viaggi, luoghi, culture, persone. Imparare, sbagliare, imparare, fare meglio, imparare. In fondo è proprio uscendo da un porto sicuro che abbiamo la possibilità di vedere gli infiniti altri del mondo che ci aspettano.
Marianna Tufano