Pisello Centogiorni verso il presidio slowfood del Legume tipico dell’area vesuviana

Pisello Centogiorni presidio slow food

Pisello Centogiorni presidio slow food

PISELLO CENTOGIORNI VERSO IL PRESIDIO SLOW FOOD LEGUME TIPICO DELL’AREA VESUVIANA

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, Slow Food Italia e la Condotta Slow Food del Vesuvio hanno attivato il percorso per l’istituzione del Presidio Slow Food  Pisello Centogiorni. 

L’iniziativa è all’interno del Progetto  IPark – Presidio e Cittadinanza, con il sostegno di Fondazione per il Sud e condivisa dal Parco Nazionale del Vesuvio.

Il giorno 5 ottobre alle è indetto un incontro presso il Comune di Trecase in provincia di Napoli, per un primo confronto con gli agricoltori sul progetto di istituzione del Presidio Slow Food PISELLO CENTOGIORNI, un apprezzato, legume, tipico dell’area vesuviana.

Legame con il territorio

Il pisello è coltivato dall’era neolitica e ha accompagnato i cereali nelle origini dell’agricoltura nel Vicino Oriente. Nell’Antichità e nel Medio Evo è stato un alimento base in Europa e nel bacino del Mediterraneo. In particolare la coltura del pisello nell’Antichità era praticata dai Greci e dai Romani, come risulta dalle citazioni di Teofrasto nella sua Historia Plantarum (III secolo), di Lucio Columella in De re rustica e di Plinio nella sua Naturalis historia, scritta intorno all’anno 77 della nostra era. Sotto Carlo Magno, i piselli sono citati come pisos mauriscos tra gli ortaggi raccomandati nel Capitulare de villis. I piselli secchi, facili da conservare, costituivano nel Medio Evo una delle principali risorse alimentari delle classi povere, spesso cucinati con il lardo.

Il Pisello viene coltivato prevalentemente nelle aree agricole  delle provincia di Napoli, ed  alle pendici vesuviane. L’epoca di coltivazione va novembre a aprile. La semina manuale a file singole, con una densità d’impianto che può variare da 5,5 a 6.7  p.te/mq. La raccolta è manuale e scalare in più soluzioni.

Le piante di pisello sono ad accrescimento indeterminato  e vengono coltivate preferenzialmente con il supporto di tutori, pali e fili.  Il frutto è un baccello di colore verde che contiene dai 6 a 8 semi per baccello. I semi sono verde chiaro allo stadio ceroso e beige allo stadio secco. Queste varietà sono presenti nella Banca Regionale del Germoplasma campano.

Per ogni informazione, le aziende agricole e tutti gli operatori della filiera interessati potranno rivolgersi a Slow Food Vesuvio al numero 3385318935 o Slow Food Campania all’indirizzo email;  presidi@slowfoodcampania.it

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