Antonella Leardi mamma di Ciro Esposito scrive al Presidente Mattarella: "Dia un segno di giustizia"

Antonella Leardi mamma di Ciro Esposito scrive al Presidente Mattarella: “Dia un segno di giustizia”

Accorata lettera di Antonella Leardi mamma di Ciro Esposito al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la donna invita il capo dello Stato a dare un segno di giustizia.

Dopo la sentenza d’appello nel processo contro Daniele De Santis, autore dell’omicidio del tifoso napoletano, Antonella Leardi, si è sentita tradita. Quella sentenza che ha diminuito la pena di dieci anni al colpevole ed ha classificato l’agguato alla vittima come una bravata. “Ha ucciso per la seconda volta Ciro”, ha replicato la donna.

Come ultima speranza di giustizia la madre di Ciro Esposito ha voluto scrivere un’accorata lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pregandolo di dare un segno di vera giustizia. La lettera è stata pubblicata, ed i genitori del tifoso azzurro chiedono ai napoletani di condividerla affinché diventi una vera petizione al Capo dello Stato.

Ma vediamo per sommi capi il contenuto di questa lettera della Leardi. La donna si affida al Presidente Mattarella anche, nelle vesti di presidente del Consiglio superiore della Magistratura, precisando di essere assolutamente indignata e disgustata, nonché arrabbiatissima per come viene interpretata in Italia la Giustizia. La sentenza della Corte d’Appello di Roma non ha fatto altro che offendere la memoria di suo figlio ed irriso il dolore e l’attesa di giustizia della famiglia del giovane e degli italiani.

Come si può pensare che un tribunale possa ridurre da 26, a solo 16 anni, la pena per un omicidio intenzionale. Aspettavamo le motivazioni di quella incomprensibile sentenza, per capire. Ed ora le abbiamo. Non è possibile consentire che la tragedia che ha distrutto un’intera famiglia sia definita “una bravata” dal tribunale che doveva renderci conto del crimine e del dolore che ha cambiato le nostre vite. Questo è un insulto alla giustizia, quella vera. E’ assurdo che omicidio venga ridotto a malaugurata azione ‘dimostrativa’. La logica e la decenza si ribellano all’idea che si cerchi di giustificare l’assassino di un giovane che ha avuto la sola colpa di voler seguire la propria squadra del cuore.

Antonella Leardi fa poi riferimento all’omicidio di Pier Santi Mattarella, fratello del presidente, ucciso dalla mafia nel 1980: “Le hanno ucciso un fratello, Presidente. Lei riesce a dimenticarsene? Riesce a svegliarsi la mattina senza pensare che lui non c’è più? Riuscirebbe a sopportare che nelle motivazioni per l’omicidio di suo fratello si potesse leggere la banalizzazione della sua tragedia e di una vita soppressa con termini come ‘bravata’, o azione dimostrativa? Se la legge permette questo, è una legge  sbagliata. Se poi la legge non lo consente, allora  è sbagliata l’interpretazione della legge. Se non dovessi avere nemmeno da Lei un segno di maggiore giustizia, conclude la Leardi, quando tutti voi politici scatterete dinanzi al tricolore o per l’inno nazionale, non si sorprenda se io mi girerò di spalle”.

Come darle torto. Chiunque abbia un minimo di senno o intelletto non può che essere d’accordo con la mamma di Ciro. Giustissimo ribadire che la sentenza dei giudici della Corte d’Appello, ha ucciso nuovamente il tifoso napoletano Ciro Esposito.

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