Fotografia: elaborato da NVIDIA e Università della California UCSB lo zoom computazionale. Un nuovo algoritmo consentirà ai fotografi di cambiare virtualmente la profondità delle immagini.
Secondo quanto pubblicato da DPReview, ricercatori americani hanno messo a punto una nuova tecnica fotografica, chiamata Zoom Computazionale, che consentirà ai fotografi di manipolare la composizione delle loro immagini dopo essere state scattate, creando quelle che vengono descritte come foto “fisicamente inarrivabili“. I ricercatori dell’Università della California, Santa Barbara UCSB e la società di tecnologia Nvidia hanno dettagliato la tecnologia in un documento tecnico di recente pubblicazione, così come un video che mostra la tecnologia in azione. Con essa, i fotografi saranno in grado di modificare la composizione di un’immagine durante la post–elaborazione.
Per utilizzare la tecnologia, i fotografi devono scattare ciò che i ricercatori chiamano una “pila” di immagini, in cui ogni immagine viene presa un po ‘più vicino al soggetto mentre la lunghezza focale rimane invariata. La combinazione di un algoritmo e del sistema di zoom computazionale, determina quindi l’orientamento e la posizione della fotocamera sulla base dello stack di immagini (pila), seguito dalla creazione di una rappresentazione 3D della scena con più visualizzazioni.
Secondo i ricercatori dell’Università della California, Santa Barbara UCSB , la tecnologia di zoom computazionale può, a volte, consentire la creazione di “composizioni di immagini nuove” che non possono essere catturate utilizzando una telecamera fisica. Un esempio è la generazione di immagini multi-prospettiva con elementi di foto scattate utilizzando sia un teleobiettivo che un obiettivo grandangolare.
I ricercatori dicono che il modello fotocamera multi-prospettiva può generare composizioni non fisicamente raggiungibili e può estendere il controllo del fotografo su fattori quali la dimensione relativa di oggetti a diverse profondità e il senso della profondità dell’immagine. Quindi l’immagine finale non è tecnicamente una foto, ma una fusione di molte…
Grazie a questa tecnologia, il risultato finale è la possibilità di cambiare la composizione dell’immagine in tempo reale utilizzando il software, portando lo sfondo della foto apparentemente più vicino al soggetto o spostandolo più lontano, oltre a modificare la prospettiva che viene visualizzata. La tecnologia di elaborazione computazionale può entrare tranquillamente nel software di editing di immagini commerciali. Il team di ricercatori dell’Università della California, Santa Barbara UCSBecondo UCSB, spera di rendere disponibile questa tecnologia ai fotografi quanto prima, sotto forma di plug–in software.