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La cellula dei terroristi ragazzini

La cellula dei terroristi ragazzini di Ripoll voleva distruggere la Sagrada Familia

La cellula dei terroristi ragazzini voleva distruggere la Sagrada Familia a Barcellona.

Nella base operativa di Alcanar vicino a Tarragona, secondo gli inquirenti, il gruppo di presunti dodici baby terroristi, preparava da mesi un grande attacco a Barcellona. Durante le perquisizioni effettuate nell’appartamento dell’imam marocchino, che tra l’altro gli inquirenti sospettano possa essere stato lui a indottrinare i giovani terroristi di Ripoll, la piccola cittadina dei Pirenei. La scientifica ha raccolto campioni biologici per compararne il Dna con quello dei resti umani ritrovati in mezzo alle macerie della villetta esplosa di Alcanar, accanto a tracce di Tatp, il micidiale esplosivo, ed a oltre 120 bombole del gas con le quali i terroristi volevano rendere ancora più micidiale e distruttiva l’onda d’urto di almeno tre furgoni bomba.

Il piano principale che i giovani jihadisti di Ripoll preparavano da mesi doveva essere ancora più sanguinoso e spettacolare di quelli effettuati per “ripiego” poi alla rambla ed a Cambrils. Fonti dell’inchiesta infatti, hanno dichiarato che l’obiettivo del gruppo era la Sagrada Familia, il celeberrimo ed incomparabile capolavoro di Antoni Gaudì visitato ogni giorno da migliaia di turisti. Per questo dovevano preparare “enormi quantità di esplosivo” ad Alcanar per i tre furgoni che sarebbero stati usati per “fare saltare in aria” la cattedrale. Un atto che avrebbe provocato una probabile ecatombe e indescrivibile terrore nell’opinione mondiale.

Ora la cellula, formata si ritiene da 12 terroristi ragazzini, è praticamente distrutta. Cinque terroristi sono stati abbattuti dalla polizia a Cambrils, due sono morti nell’esplosione del covo di Alcanar, quattro persone sono in manette. Resta in fuga solo Abouyaaqoub, 22 anni, pure di Ripoll, che la polizia ora sospetta, possa essere stato l’autista killer della Rambla. Egli é attualmente braccato in Spagna ma anche in Francia, nell’ipotesi sia riuscito a varcare la frontiera francese.

Gli inquirenti verificano ora se non possa essere stato lui, fuggendo dalla Rambla, a forzare in auto un posto di blocco sulla Meridiana giovedì sera e a fuggire di nuovo a piedi e lasciando nella vettura, il cadavere del proprietario precedentemente ucciso.

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