Le meraviglie della Valle delle Ferriere, in provincia di Salerno.
Quando si pensa ad Amalfi, balza subito alla mente il mare oppure il famoso Duomo o meglio conosciuto come Cattedrale di Sant’Andrea, ma sono in pochi a conoscere la splendida riserva naturale della Valle delle Ferriere, un suggestivo e fantastico percorso che partendo dai monti Lattari, si snoda attraverso una serie di sentieri lunghi circa 3 km, ricchi di boschi e ruscelli, per poi terminare alle porte dell’ex Repubblica marinara. L’origine del nome, deriva dalla presenza sul posto, ai tempi del più grande splendore della Repubblica Amalfitana, di diverse ferriere che erano attive soprattutto nella produzione di chiodi per le imbarcazioni.
Un paradiso posto a 225 metri sul livello del mare.
Che spettacolo la Valle delle Ferriere! Questa meravigliosa avventura bucolica, immersi completamente nel silenzio e nella tranquillità della natura, comincia esattamente dal borgo di Pontone, una piccola frazione di Scala, situata a circa 225 metri sul livello del mare, anche se è possibile scegliere in alternativa quello più raramente battuto che parte da Piazza San Giovanni. Dalla piazza principale del piccolo centro cittadino, occorre dapprima percorrere la mulattiera che passa davanti alla Trattoria Antico Borgo, per poi superare un arco e trovarsi sulla sinistra un antico presepe, costruito in una piccola abitazione contadina. Si arriva dunque al bivio principale; una piccola scalinata sulla destra, per gli amanti del mare, che scende direttamente ad Amalfi e finalmente il nostro sentiero, tra limoneti e vigneti, che verrà imboccato da chi preferisce immergersi nelle bellezze del creato ma anche da chi è da sempre appassionato di trekking.
Il Torrente Canneto.
La Valle delle Ferriere è perfetta per gli spiriti avventurieri. Difatti, dopo aver percorso una breve salita ed aver raggiunto la prima ferriera e l’affascinante Torrente Canneto, i più temerari ed allenati, potranno concedersi una deviazione per raggiungere la Riserva Integrale che grazie al suo microclima, preserva e custodisce rari esemplari animali e vegetali. La sua ridente posizione geografica che la protegge, grazie ai costoni rocciosi, dai freddi venti settentrionali, ha reso possibile, infatti, che si creasse un ambiente umido con escursioni termiche moderate in cui potessero sopravvivere colonie di vegetali risalenti ad epoche antichissime. Tra queste specie ormai quasi in estinzione, spicca in particolare la felce gigante Woodardia radicans, scoperta per la prima volta nel 1710, dal botanico Antonio Micheli.
Flora preglaciale.
Trattasi di una pianta appartenente alla flora preglaciale, rarissima in Italia, e che è possibile ammirare intatta, soltanto qui. Da segnalare anche altri due tipi di felci (la Pteris cretica e quella vittata) oltre alla pianta carnivora Pinguicola hirtiflora. Per quanto concerne invece la fauna, qui può essere avvistata la Salamandra pezzata. Un ecosistema unico insomma, dal valore naturalistico inestimabile che gli amanti delle escursioni e delle gite fuori porta, non possono far assolutamente mancare nelle proprie tappe da fare almeno una volta nella vita.
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