Curcuma: migliora la capacità del cervello di autoguarirsi
Curcuma longa –curcuma per antonomasia o zafferano delle indie o più raramente turmerico – è una pianta erbacea, perenne, originaria dell’Asia sud-orientale e largamente impiegata come spezia soprattutto nella cucina indiana, medio orientale, thailandese e di altre aree dell’Asia.
La comunità scientifica ha scoperto negli ultimi tempi, con vari test di laboratorio, una ulteriore proprietà benefica di questa speciale spezia: migliorare la capacità del cervello di autoguarirsi.
Il merito di questo eccezionale potere lo si attrubuisce a una specifica sostanza presente nella curcuma, che stimolando le cellule nervose favorirebbe l’attività di autoriparazione del cervello. La Curcumina, che insieme ad altri importanti composti bioattivi che compongono la pianta Curcuma longa nella fattispecie: ar-turmerone, curlone e β-turmerone, sarebbero in grado di far scendere ai minimi livelli il rischio di essere vittime di ictus, anticipare eventuali lesioni o altri tipi di danni alle arterie cerebrali, riattivare la produzione di energia da parte delle cellule, mantenendo corretti allo stesso tempo i livelli di enzimi antiossidanti protettivi del cervello così da evitare quanto più possibile i danni al cervello causati da radicali liberi e infiammazione.