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Marmeeting, il paradiso dei tuffi in costiera amalfitana

Marmeeting a Furore, negli scenari della costiera amalfitana.

C’e’ chi in natura ha saputo dominare la capacità di volare per poter vedere dall’alto tutti gli altri esseri viventi (si pensi agli uccelli, ai pipistrelli e ad alcuni insetti) e chi invece, non potendo farlo, prova a saggiarne il brivido, lanciandosi da un paracadute, per esempio, oppure tuffandosi da altezze elevate, proprio come da anni si usa fare di questi tempi nel fantastico scenario del Fiordo di Furore, uno splendido paesino della costiera amalfitana sito tra Amalfi e Positano.

Quì, Domenica 16 Luglio, si svolgerà la trentunesima edizione del Marmeeting, una suggestiva competizione in cui circa quindici atleti si sfideranno in una gara di tuffi stilistici, lanciandosi dal ponte stradale della ridente cittadina campana.

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28 metri di altezza ed adrenalina pura.

Marmeeting sarà adrenalina! Ben ventotto metri di altezza ed adrenalina pura per i tuffatori, durante i quali la cosa più difficile risulta coordinare i propri movimenti in appena tre secondi, ad una velocità di ben 100 km/h. Nell’ammirarli, si potrebbe d’istinto pensare ad una passione folle ma poi, riflettendoci bene, come biasimare la scossa che molto probabilmente provano nell’atto di lanciarsi? Del resto, anche nella mitologia greca, l’abilità di saper volare, conferiva poteri superiori alle divinità.

Come dimenticare Hermes, rappresentato di sovente con le ali ai piedi o con dei sandali alati, oppure al cavallo Pegaso, prima utilizzato da Zeus per trasportare le folgori all’Olimpo, e poi successivamente addomesticato da Bellerefonte che lo cavalcò per recarsi ad uccidere la Chimera? La cosa importante di questa disciplina come di tutte quelle estreme, è però quella di non strafare e di non prendere mai sotto gamba l’esibizione.

La voglia di volare.

Eseguire un tuffo da quelle altezze, richiede concentrazione ed esperienza che soltanto atleti esperti, possiedono. Dunque attenzione nel non imitarli perché la voglia di volare può giocare spesso brutti scherzi, soprattutto ai più piccoli. Anche Dedalo, per scappare dal labirinto che aveva costruito per Minosse e nel quale era prigioniero con il figlio Icaro, in balia del Minotauro, costruì per entrambi due ali di cera che attaccò ai loro corpi ma benché avesse avvertito Icaro di non volare troppo alto, quest’ultimo si fece prendere dall’ebbrezza dell’emozione, avvicinandosi troppo al sole; calore che portò allo scioglimento della cera, facendo precipitare in mare il malcapitato. Quel mare in cui lui trovò la morte e dove gli atleti di Furore, deliziano da anni la platea con la loro eleganza acrobatica. Il prossimo 16 Luglio a Furore, Marmeeting sarà spettacolo!

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Carlo Saraceni, “Paesaggio con caduta di Icaro”, 1606-07.

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