Antonello Cuccureddu ex calciatore della Juventus accusato di turbativa d’asta
Pesanti accuse del reato di turbativa d’asta pendono sul’ex calciatore della Juventus, Antonello Cuccureddu, degli anni settanta, oggi dirigente sportivo. Questa mattina l’ex bianconero ha ricevuto il divieto di dimora nel Comune di Alghero, dove è nato e risiede il giocatore che vestì anche la maglia viola della Fiorentina e quella azzurra della nazionale italiana.
L’inchiesta nata nel luglio del 2016 ha consentito di accertare in che modo gli indagati avessero favorito, nell’ambito della procedura pubblica, con annesso bando di gara, indetto dal Comune in provincia di Sassari, l’Associazione Polisportiva Dilettantistica di Antonello Cuccureddu, assegnandole, in concessione per un periodo di sei anni, la gestione della struttura sportiva comunale polivalente di atletica e calcio denominata “Maria Pia“.
Antonello Cuccureddu è, quindi, nei guai fino al collo. Arresti domiciliari invece per il vicesindaco di Alghero, Antonello Usai. Nei pasticci anche il dirigente del settore Sport del Comune sardo Giansalvo Mulas ed altri due dirigenti sempre dello stesso Comune. Tutti i soggetti accusati sono indagati per aver pilotato la gara a favore dell’associazione sportiva di Antonello Cuccureddu. Le accuse, come riportato dai magistrati sono di induzione indebita a dare o promettere utilità, turbativa d’asta, falso ideologico e materiale commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici.
Dalle indiscrezioni pervenute dalla Sardegna, la gara d’appalto per l’assegnazione della gestione del centro sportivo, a pochi passi dal mare, sarebbe stata indirizzata verso l’associazione polisportiva “Apd 1969” facente capo ad Antonello Cuccureddu, su desiderio del vicesindaco. Malgrado l’investimento godesse dei consensi dell’opinione pubblica l’assegnazione dei fondi per gli impianti sportivi aveva suscitato diverse polemiche legate alla scelta del gestore di tali fondi. Cuccureddu in verità non ha mai gode della stima dei cittadini più in vista di Alghero. La città infatti lo accusa di non aver voluto mai giocare in una squadra sarda, al contrario di diversi suoi conterranei di alto livello.
