Egitto, strage di cristiani in due chiese copte

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Egitto, strage di cristiani in due chiese copte. Al Sisi dichiara lo stato di emergenza. Bilancio di 47 morti e 126 feriti.

La primavera sta rivelandosi essere la stagione degli attentati dei jihadisti. A Bagdad il 21 marzo, un’autobomba in un centro commerciale fa 15 vittime, il 22 marzo l’attentato a Londra con 5 morti, qualche giorno dopo bombe sulla metro di San Pietroburgo, 14 le vittime, il 4 aprile. Poi in Svezia, a Stoccolma, il 7 aprile, camion sulla folla con 3 morti.

Ieri è stata la volta dell’Egitto, con due bombe, a Tanta, vicino il Cairo e ad Alessandria. Due bombe in due chiese affollate scoppiate durante la liturgia della Domenica delle Palme, ricorrenza importantissima per il cristianesimo.

A Tanta, l’esplosione si è avuta nella chiesa di Mar Girgis, dove un kamikaze jihadista si è fatto esplodere tra la folla vicino all’altare durante la funzione religiosa. 27 morti e 78 feriti il bilancio provvisorio.

Ad Alessandria d’Egitto, il kamikaze ha preso di mira la cattedrale di San Marco, dove svolgeva la funzione il Patriarca copto Tawadros II. L’attentatore ha cercato di entrare in chiesa saltando i controlli ma è stato bloccato da tre addetti alla sicurezza e si quindi fatto esplodere sul sagrato esterno della chiesa uccidendo 17 persone e ferendone 48.

Il governo egiziano ha proclamato lo stato di emergenza in tutta la nazione militarizzando ancora di più un paese che di fatto lo è già, proprio in virtù di una promessa di sicurezza data da Al Sisi al popolo egiziano. Sicurezza che di fatto la popolazione non sente di avvertire come dimostrano le proteste indirizzate al governo dai cittadini di Tanta ed Alessandria per niente intimiditi dall’imponente servizio di sicurezza schierato davanti alle chiese colpite. Sicurezza egiziana che pure ha rinvenuto e disinnescato altri due ordigni esplosivi nella moschea Sidi Abdel Rahim di Tanta.

I due attentati sono stati rivendicati dall’agenzia di stampa Amaq, organo dello Stato Islamico, Isis. Secondo fonti interne della magistratura egiziana, così come confermato dall’Isis attraverso Amaq, i due attentatori sono egiziani dai nomi di battaglia di Abu al-Baraa al-Masri (l’egiziano) ad Alessandria e quello di Tanta, Abu Isaac al-Masri.

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