Autismo sosteniamo la ricerca della FIA
Il due aprile di ogni anno si celebra la giornata mondiale dell‘autismo, promossa in tutto il mondo dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Ma che cosa é l’autismo? Una sindrome sotto certi aspetti ancora misteriosa. Una sindrome che riguarda principalmente tutta la morfologia della persona e che interessa ogni aspetto del suo essere. Gli studiosi cercano di indagare da molti anni le cause del “Disturbo Autistico” che appaiono, ancora in parte incerte.
Studi più recenti dimostrano che è la risultante di vari fattori, tra cui la combinazione di fattori genetici. Autismo significa soprattutto difficoltà d’interazione, nella comunicazione sociale. Ogni individuo affetto da autismo è unico e irripetibile, perché esistono infinite combinazioni di questa sindrome. In Italia attualmente sono circa 500mila le persone coinvolte, perché l’autismo colpisce indirettamente anche il nucleo familiare.
L’autismo non è una malattia. Una malattia, infatti, prevede una diagnosi e una cura dall’autismo invece non si guarisce.
Ma come si affronta la vita con un figlio autistico?
La malattia viene diagnosticata con certezza solo tra il terzo e il quarto anno di vita, inizieranno così molteplici terapie e pertanto uno dei genitori dovrà lasciare il lavoro, di solito le madri. Madri guerriere.
Madri guerriere, quelle degli autistici che combattono la loro battaglia, la battaglia degli invisibili, come vengono definiti da alcuni gli autistici, poiché una volta ultimati gli studi, cosa faranno questi ragazzi…? Inoltre la macchina dell’assistenza non sempre funziona, spesso è in ritardo e le famiglie non sempre sono in grado economicamente di sostenere le terapie.
Quindi invitiamo tutti a sostenere la ricerca, aiutando la federazione italiana autismo FIA.
A tal proposito ci sono esempi bellissimi d’interazione e di intervento concreto verso l’autismo. Franco Sapia, Preside dell’Istituto Tecnico Agrario Garibaldi di Roma, ha assunto recentemente, 25 ragazzi nell’agriturismo realizzato sul suolo antistante la scuola, offrendo a questi ragazzi sicuramente una possibilità per un attività futura.
Ciò può rappresentare una piccola speranza, che lo spettro dell’autismo tanto temuto nel passato, tanto misterioso, e definito incurabile, stia uscendo pian piano fuori dai limiti della comprensione popolare, anche se ci vorrà ancora molto impegno e volontà da parte di tutti.
Giovanna Reccia