Nazionale: Gli uomini di Ventura corsari in Olanda, i tulipani battuti 2 a 1.
La nazionale italiana di Giampiero Ventura, zeppa di nuove leve, ieri sera ad Amsterdam, ha battuto l‘Olanda per 2 a 1, confermando la tradizione favorevole che non la vede perdente, in casa dei tulipani, da ben 43 anni.
Questa Olanda ha subito l’ennesima sconfitta di un periodo nero che la sta attanagliando. Dopo aver lasciato le penne in Bulgaria, i tulipani rischiano grosso, la Russia è diventata lontanissima. Per arrivare alla fase finale dei prossimi Mondiali, ora come ora, ci vorrebbe la vecchia guardia di una formazione che diede spettacolo in Europa e nel mondo.
Ieri la nostra nazionale, pur non essendo stata trascendentale, ha vinto meritatamente, reagendo immediatamente all’autogol iniziale di Romagnoli che poteva essere una brutta mazzata. Dopo soltanto sessanta secondi, infatti ci ha pensato l’interista Eder a rimettere le cose a posto con una fucilata dal limite dell’area che ha fruttato il momentaneo pareggio. Quindi una ventina di minuti dopo è arrivato anche la rete del sorpasso con Bonucci che in mischia ribatteva in rete il gol del 2 a 1. Poi c’è stato l’infortunio del romanista De Rossi e Ventura ha dato il via alla girandola di sostituzioni con i debuttanti, subito dentro Gagliardini, quindi Petagna e Spinazzola, fino a D’Ambrosio e Verdi.
A questo punto l’Italia ha ceduto un po’, nel tentativo di trovare l’assetto giusto e soltanto i riflessi del giovane portiere del Milan Gigio Donnarumma hanno evitato il pareggio dei padroni di casa. Dal 4-2-4 di Palermo la nazionale azzurra è passata ad un 3-4-1-2 che non ha né migliorato né peggiorato la situazione. Non è stata la serata di Ciro Immobile, che ha giocato pochissimi palloni, nella ripresa ha poi lasciato il posto al gallo Belotti, un pochino più incisivo del laziale. Una volta trovato il vantaggio, l’Italia si è adattata ai ritmi non superlativi degli olandesi. Il “parigino” Verratti nella “nuova” veste di trequartista, però ha deluso, ha faticato un tantino e si è visto solo a sprazzi.
Nel finale, l’ingresso dell’ex interista Sneijder ha scaldato l’Amsterdam Arena e la partita, pur se mancavano solo otto minuti al triplice fischio dell’arbitro Eriksson. Proprio il non più giovanissimo ex centrocampista di Mourinho ha costretto l’erede di Buffon a due ottime parate, ergendolo, alla fine, a migliore in campo degli azzurri. Dunque gli uomini di Ventura portano a casa un successo figlio del tanti errori degli avversari apparsi in evidente crisi.