Il bilancio del corteo anti Salvini a Napoli. Tre arresti, tre denunciati e 34 contusi.
Sono tre gli arresti operati dagli agenti di polizia e tre sono le persone denunciate, dopo la guerriglia urbana con le forze dell’ordine scoppiata a Napoli, ieri nel quartiere Fuorigrotta, nel corso del corteo di protesta contro Matteo Salvini, il leader della Lega, impegnato in una convention presso il Palacongressi della Mostra d’Oltremare.
Il bilancio dei tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine conta in totale 34 contusi di cui 28 componenti delle forze dell’ordine: tre funzionari e 25 tra poliziotti e carabinieri, infine feriti anche sei partecipanti al corteo di protesta. Fortunatamente nessuno di loro risulta essere in gravi condizioni. Moltissimi anche i mezzi delle forze dell’ordine che hanno riportato dei danni: 10 veicoli della polizia e 5 dei carabinieri. Addirittura, un idrante è stato danneggiato dalla sassaiola dei manifestanti verso la polizia.
Si tratta di numeri impietosi che raffigurano un quadro abbastanza sconvolgente di quello che è accaduto ieri pomeriggio, dopo le 17 in piazzale Tecchio, allorché i partecipanti al corteo hanno tentato di forzare il blocco degli agenti di polizia su viale Kennedy, ossia la strada su cui si affacciano i vari ingressi della Mostra d’Oltremare, dove Matteo Salvini si organizzava per tenere il suo comizio. I manifestanti, per giunta anche quelli che fino a quel momento avevano sfilato in modo tranquillo, hanno all’improvviso, cominciato a lanciare di tutto e di più tanto che la gente di passaggio è fuggita a cercare riparo in bar o palazzi del quartiere.
I commercianti hanno immediatamente chiuso le saracinesche. La polizia ha quindi iniziato un lancio di lacrimogeni e nell’aria si sono susseguiti fumi irrespirabili. Si sono sentiti inoltre scoppi di bombe carta e petardi. Negli scontri si sono trovati coinvolti pure alcuni fotoreporter che si trovavano in prima fila provando a riprendere e scattare foto degli scontri.
In mezzo al corteo un gruppo di una trentina di giovani, tutti vestiti di nero, stile Black Block, con degli zaini in spalla, alcuni armati anche di bastoni, e tutti con il volto coperto ed i caschi. Dunque in assetto di guerra, un assetto naturalmente premeditato per combattere contro le forze dell’ordine. Questi erano ovviamente dei delinquenti e non pacifici manifestanti.
L’obiettivo dei veri manifestanti, ovvero quello di consegnare a Salvini un simbolico “foglio di via popolare” è purtroppo miseramente fallito. Il foglio attaccato su di un cartone e poco prima sbandierato in alto, in prima fila durante il corteo, è rimasto in terra, vicino alla stazione della Cumana,in piazza ad una cinquantina di metri da dove si è sviluppata la guerriglia.