“Lorenzinho” illude i tifosi azzurri, Il Real rimonta e vince per 3 a 1
Lorenzo Insigne, o meglio conosciuto come “Lorenzinho” a causa delle sue giocate da attaccante brasiliano, ieri sera al Bernabeu, con la sua magia che ha portato in vantaggio la squadra napoletana, dopo appena 8 minuti di gioco, ha illuso il popolo azzurro che in quel momento già sognava un impresa dei propri beniamini. Nella capitale iberica c’erano oltre 10.000 tifosi del Napoli, i quali, al gol capolavoro dello scugnizzo di Frattamaggiore, sono andati letteralmente in visibilio. La rete del nostro Lorenzihno va sicuramente annoverata tra le più belle di questa prestigiosa competizione continentale.
L’attaccante partiva come un razzo sul lancio dei compagni e da quasi metà campo beffava il portiere madrilista, Navas, sorpreso dalla magia del nostro brasiliano acquisito. La gioia dei sostenitori partenopei, ahimè, durava troppo poco, il Real, squadra fortissima, non a caso campione d’ Europa incarica, rispondeva, alcuni minuti dopo, con il pareggio del redivivo Benzema con un micidiale di testa che si infilava sotto la traversa. L’undici di Zidane si è rivelato troppo superiore ad una squadra giovane ed inesperta come quella di Sarri. In venti minuti circa, a cavallo tra il primo ed secondo tempo i padroni di casa hanno evidenziato tutti i limiti di un Napoli che ha bisogno di crescere ancora. I tre gol realizzati dalle merengues, sono anche pochi in confronto alle occasioni gigantesche create sotto la porta di Reina.
Dunque il sogno degli azzurri di portare a casa un risultato sorprendente è fin troppo presto svanito, subito dopo la rete di Lorenzinho, infatti la furia dei campioni spagnoli si è abbattuta sulla compagine di Sarri e per il Napoli è stata notte fonda. Probabilmente il Real, visto ieri sera, che peraltro ha recuperato diversi infortunati, è stato il miglior Real degli ultimi tempi. Una vittoria netta che come dicevamo poteva assumere anche dimensioni più grandi. Tuttavia nonostante il risultato negativo, dal momento che queste gare di Champions League, ad eliminazione diretta, durano non 90 ma 180 minuti, gli azzurri, che però, azzurri, ormai non lo sono più, restano ancora in corsa per la qualificazione ai quarti della manifestazione.
Seppur piccola esiste una speranza di poter ribaltare il punteggio, tra 20 giorni, nel catino infernale dello stadio San Paolo. Davanti ai 60.000 e passa di Fuorigrotta il Napoli potrebbe riuscire a battere gli ospiti per 2 a 0 e rimettere le cose a posto. A patto però che in campo vada un altro Napoli, una squadra grintosa, con la famosa cazzimma di cui ha parlato il presidente, che è mancata al Bernabeu. La spregiudicatezza e la sfrontatezza, tanto auspicate dal tecnico toscano, alla vigilia del match, ieri non si sono affatto viste. Anche se rimontare due reti ai campioni d’Europa pare quasi impossibili, occorre provarci lo stesso, non fosse altro che per regalare una soddisfazione a questa gente che sopporta tanti sacrifici, pur di stare vicino alla squadra del cuore. Quello di ieri rappresenta l’identico svantaggio di trent’anni fa, nel solo precedente fra le due squadre: sedicesimi di Coppa dei Campioni, il Napoli perse 2-0 in Spagna e al San Paolo si fermò sull’1-1. Neppure Maradona fu capace di sovvertire il risultato della gara di andata.