John Glenn, l’astronauta statunitense morto l’8 dicembre 2016 a 95 anni, ha avuto una vita non solo lunga, ma avventurosa e fortunata, nel corso della quale ha stabilito due record degni di memoria.
John Glenn, dopo aver combattuto nella Seconda Guerra Mondiale e nella guerra di Corea nel corpo dei marine, stabilì numerosi record di velocità come collaudatore di aerei. Nel 1958, nonostante non fosse più giovanissimo, fu reclutato come astronauta tra i cosiddetti Mercury 7, i sette prescelti per la missione Mercury, con la quale gli Stati Uniti cercavano di pareggiare i conti con i sovietici, vincitori nella corsa allo spazio grazie all’impresa di Gagarin.
Il 20 febbraio 1962, John Glenn fu lanciato da Cape Canaveral a bordo del Mercury-Atlas 6 (MA-6). La navicella messa in orbita dal razzo, battezzata Friendship 7, compì tre orbite complete intorno alla Terra, ognuna della durata di circa 90 minuti. Infine, protetta da uno scudo termico, rientrò in atmosfera e finì la sua discesa nell’Oceano Atlantico, dove fu recuperata da una nave militare. L’impresa durò complessivamente 4 ore e 55 minuti. John Glenn fu così il primo astronauta americano a orbitare intorno alla Terra. Un documentario d’epoca, mostra le varie fasi della memorabile impresa di Glenn.
Dopo aver lasciato la NASA nel 1964 ed essersi dato alla politica, diventando senatore, John Glenn ritornò astronauta ben 36 anni dopo il suo primo volo spaziale. Il 29 ottobre 1998 partecipò infatti alla missione STS-95, come membro dell’equipaggio dello Space Shuttle Discovery, nell’ambito di uno studio sugli effetti del volo spaziale nella terza età. A 77 anni diventò – e resta tuttora – l’uomo più anziano ad aver volato nello spazio.