Leopardi e Ranieri a Napoli: amicizia e passione

Immagine di proprietà di Crono.news

Leopardi e Ranieri a Napoli: amicizia e passione. Viaggio psicologico nel cuore di un legame che sfida le categorie. 

Leggendo “Amicizia e passione” di René De Ceccatty, edito Archinto, mi sono trovato a scoprire un Leopardi inaspettato: non il poeta chiuso nella sua torre d’avorio, ma un uomo che negli ultimi sette anni di vita – vissuti a Napoli con Antonio Ranieri – trovò nell’amicizia un rifugio dal dolore fisico e filosofico. Il libro non è una semplice biografia, ma un viaggio psicologico nel cuore di un legame che sfida le categorie, illuminando sia l’evoluzione del pensiero leopardiano sia i lati meno noti del suo carattere.

Il rapporto Leopardi-Ranieri: un puzzle emotivo

La relazione tra i due emerge come un equilibrio di bisogni opposti. Da un lato Ranieri, giovane napoletano ambizioso ma di modesto talento, che si fa custode del poeta: lo ospita nella sua casa, lo accompagna alle terme per curare la cifosi, organizza passeggiate al Vesuvio quando l’asma lo permette. Dall’altro Leopardi, che in quell’affetto trova un antidoto alla solitudine, scrivendo all’amico frasi come «vivine sicuro più che dell’esistenza dei corpi» o «non posso più vivere senza te».

De Ceccatty evita i pettegolezzi sull’omosessualità, concentrandosi invece sulle dinamiche di potere emotivo. Le lettere rivelano un Leopardi geloso delle avventure galanti di Ranieri, che conquistava donne come Fanny Targioni Tozzetti o l’attrice Maddalena Pelzet. Eppure, proprio questa distanza dalla carne rendeva l’amicizia un porto sicuro: Leopardi poteva amare senza il rischio del rifiuto fisico, sublimando ogni desiderio in parole.

“Amicizia e passione” di René De Ceccatty, edito Archinto.

Tra cure e contraddizioni

Il libro non nasconde le ombre di Ranieri. Dopo la morte di Leopardi (1837), mentì spudoratamente sulla causa del decesso – dichiarando un’idropisia invece del colera – per evitare che il corpo finisse nella fossa comune. Organizzò un funerale con bara vuota, falsificò documenti e per decenni tenne nascosto lo Zibaldone, salvo poi “ritrovarlo” miracolosamente in casa. Un comportamento ambiguo, ma che permise al mondo di conoscere il pensiero più segreto del poeta.

Eppure, senza di lui, Leopardi sarebbe stato dimenticato. Fu Ranieri a pubblicarne le opere postume, a difenderle dalla censura borbonica e a innalzare un monumento in sua memoria. De Ceccatty lo restituisce come un personaggio complesso: né santo né opportunista, ma un uomo che dedicò la vita a custodire un genio di cui forse invidiava la grandezza.

Il libro: tra analisi filosofica e cronaca quotidiana

Oltre al rapporto umano, De Ceccatty esplora come questa amicizia influenzò l’opera leopardiana. Nello Zibaldone, il poeta definisce l’amicizia «l’unico piacere che non delude», mentre nelle lettere a Ranieri sperimenta un tono confidenziale assente in altri scritti. Il libro mostra come Napoli – con la sua vitalità popolare – ispirò testi come La ginestra, dove la solidarietà umana diventa risposta all’indifferenza della natura.

Non mancano i limiti: lo stile a volte diventa frammentario, con salti temporali che confondono1. Ma è proprio questa struttura “a zibaldone” a rendere il ritratto vivo, rifiutando la linearità per abbracciare la complessità di un uomo che faceva della contraddizione un sistema filosofico.

Perché leggerlo?

Amicizia e passione non è solo un saggio per studiosi. È un libro che ridà carne a un mito, mostrandoci un Leopardi bisognoso di affetto, capace di invidiare gli amori dell’amico e di ridere durante le serate a teatro. E un Ranieri lontano dai cliché: non il semplice compagno, ma colui che – tra bugie e devozione – garantì al poeta gli ultimi anni di relativa serenità.

Chiudendo le pagine, resta una domanda: cosa spinse due uomini così diversi a condividere sette anni di vita? Forse, come suggerisce De Ceccatty, la risposta sta in quel «mille baci» che Leopardi scriveva all’amico: non un’etichetta, ma l’unico modo per dire ciò che le parole non potevano.

Exit mobile version