Osservare al microscopio una lumaca da giardino. Viaggi lenti in un guscio minuscolo.
Osservare al microscopio una lumaca Helix aspersa. Ogni essere vivente porta stampata sulla pelle la mappa della sua vita. Il suo guscio, visto col mio microscopio Bresser Researcher LCD, non era solo un riparo ma una sorta di diario vivente pieno di segni e percorsi. Un po’ titubante, l’ho messa sul vetrino. Nel microscopio, le spirali del guscio sono diventate terra inesplorata: ogni solco, ogni cambio di texture raccontava storie di posti attraversati, ostacoli superati e pause all’ombra delle foglie. La sua scia argentata, come il filo di Arianna, tracciava il percorso unico della sua esistenza.
Viaggiare slow
Mi ha colpito la scia gelatinosa del suo corpicino. Vista attraverso la lente, la conchiglia diventa una mappa della vita, che cresce a spirale con ogni movimento. La creatura è tutt’uno con la sua mappa; è la mappa stessa, e la mappa è lei.
La lumaca, regina del viaggio lento, porta con sé una saggezza antica. Nel suo modo apparentemente inefficiente di muoversi c’è una forma superiore di intelligenza: quella di chi sa che ogni centimetro di terreno merita attenzione, che ogni superficie nasconde un universo di dettagli.
In quei pochi minuti di osservazione (non volevo farle male), ho capito che non siamo poi così diversi: tutti portiamo i segni del nostro passaggio nel mondo.
Non serve cercare mappe esterne quando siamo noi stessi cartografi e territori, in un processo continuo di scrittura e riscrittura della nostra storia.Le immagini e il video catturati sono più di un semplice documento scientifico: dimostrano come ogni essere vivente sia contemporaneamente viaggiatore e diario del proprio viaggio. La lumaca da giardino è la mappa di se stessa. E noi? Proprio così! Come ci ricorda la Bhagavad Gita:
“Chi conosce il Sé non corre né vacilla; come una foglia nella corrente, si muove in armonia con il Tutto.” (2.48)