La guerra civile in Spagna, la feroce dittatura Franchista. Il 1° agosto 1937 un corteo funebre composto da una folla sterminata e sventolante di bandiere rosse attraversa le strade di Parigi.
È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa ad essere caduta, su un campo di battaglia. Proprio quel giorno la giovane donna avrebbe compiuto ventisette anni. Nella folla tanti amici ed esuli, legati ad essa.
Gerda, il cui vero cognome era Pohorylle, era una ragazza ebrea nata a Stoccarda, da una famiglia dell’alta borghesia. La sua vita fu breve ma intensa: negli anni Trenta, si ritrovò a scontrarsi contro l’ideologia nazista e si costrinse a vivere a Parigi insieme a un ragazzo ungherese di cui si era innamorata follemente.
Il giovane fotografo ungherese, era Andrè Friedmann, il quale creò il suo alter ego, quello di Robert Capa un famoso reporter americano. Egli era seduto in prima fila, distrutto. Erano compagni di vita, ed in questa avventura, nonostante i pericoli, erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la fotocamera Leica e poi erano partiti per la Guerra di Spagna. Andrè non si riprese mai più dalla sua prematura scomparsa. Da allora, anch’egli rischierà sempre la morte sul campo, incontrandola alla fine nel 1954 nella guerra di Indocina.
La guerra civile in Spagna negli anni ’30 divenne uno dei primi campi di battaglia della seconda guerra mondiale, con il conflitto tra franchisti e repubblicani. I fotoreporter di tutto il mondo, documentarono gli orrori del conflitto anche a rischio della propria vita. Il ricordo commosso di Gerda Taro, prima donna fotografa caduta sul campo. La folla in lutto a Parigi, con in prima fila il suo compagno André, dimostra l’impatto emotivo che ebbe la sua breve vita dedicata al giornalismo di guerra ed alla militanza antifascista.
“La ragazza con la Leica”, un romanzo interessante di Helena Janeczek, pubblicato nel 2017. La cui realizzazione è ricavata da fonti originali, di testimoni degli anni cruciali per l’Europa, il cuore pulsante del romanzo è Gerda Taro, la prima donna fotoreporter rimasta uccisa, giovanissima in un campo di battaglia mentre realizzava fotografie di reportage.
Il romanzo nel suo sviluppo narrativo, segue tutta la parabola emotiva della sua breve vita, terminata durante la guerra civile spagnola. Gerda Taro è ricordata come l’eroina antifascista, ma anche come quella ragazza che ha acceso speranza in molti, attraverso la sua voglia di libertà e gioia di vivere.
Il libro, accolto positivamente da molte recensioni è stato vincitore in Italia del prestigioso premio Strega. “La ragazza con la Leica” rimane un importante contributo letterario, utile alla comprensione della vita di Gerda Taro e del suo impatto sulla fotografia di guerra, ma soprattutto, sostiene la libertà di stampa e di espressione che ogni donna dovrebbe poter esercitare.
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