L’Osamu Tezuka Manga Museum è situato in Giappone, ed è stato rinnovato nel giugno 2020, con l’obiettivo di facilitarne la visita e la comprensione.
L’Osamu Tezuka Manga Museum è situato nella città di Takarazuka, nella prefettura di Hyogo, dove è cresciuto Osamu Tezuka, a esso ccoglie oggi una moltitudine di visitatori. Di seguito leggeremo le cinque idee chiave per comprendere meglio la natura dell’uomo che molti appassionati del genere definiscono il “Dio dei Manga.”.
La storia del maestro. Nel corso dei suoi 60 anni di vita, egli ha disegnato circa 700 titoli, e non meno di 150.000 pagine! Al giorno d’oggi, molti artisti di manga lavorano su un solo lavoro alla volta, ma Tezuka aveva sempre più work-in-progress in movimento, arrivando a volte, a lavorare sino a sette serie diverse contemporaneamente. Una mostra nel museo mostra la cronologia del suo lavoro e rende omaggio a un tale talento sovrumano, che ha saputo creare contemporaneamente una serie di generi e stili completamente diversi.
Idea Chiave 1: un’infanzia di inclinazione e creazione.
L’infanzia di Tezuka è stata trascorsa assorbito dalle arti visive. Amava disegnare sin da quando era piccolo, ed ha iniziato a disegnare storie illustrate e manga fin dalle elementari. A quel tempo, i manga erano ben lungi dall’essere riconosciuti o accettati come parte della cultura mainstream, ma con l’aiuto del padre, fortunatamente, amante dei manga e della madre comprensiva, si concesse quanto voleva. Tezuka ha imparato ad andare d’accordo con i suoi compagni di scuola e a conquistare i bulli prestando e prendendo in prestito manga, compreso il suo. Successivamente, egli ha parlato molto dei meriti dei manga, durante la sua infanzia.
La lettura ha dato profondità al suo manga. Leggere opere scritte, così come i manga, era una routine quotidiana per Tezuka. Esso era da sempre rimasto affascinato dalla fantascienza di HG Wells, ma in seguito ha anche approfondito altri generi di saggistica, leggendo di scienza e storia. La conoscenza che ha accumulato ha dotato, quindi, il suo manga di una maggiore profondità e ponderatezza, questo gli ha permesso di proiettare il suo lavoro anche al di fuori del Giappone, come in “Neo Faust” (Asahi Shimbun, 1987), basato su Goethe, o “Ludwig. B“. (Shio Publishing Co. Ltd., 1989), raffigurante il grande musicista Beethoven.
Idea chiave 2: Il grande mondo dei piccoli insetti.
Il ragazzo Tezuka non era solo un proverbiale topo di biblioteca, ma era anche estremamente affascinato dagli insetti, e ad un certo punto della sua vita egli sognava addirittura di diventare un entomologo. In mostra, potremo vedere ed ammirare molte delle sue raffigurazioni di insetti e farfalle disegnate a mano. Le immagini sono disegnate in modo così preciso che viste da lontano sembrano fotografie.
Le “anime” originali di un insetto. Il museo proietta esclusivamente tre delle animazioni originali di Tezuka nel suo teatro e, inoltre, le animazioni sperimentali di Tezuka vengono proiettate su base mensile. Una delle produzioni del museo, “Osamu and Musashi” (1994), è la storia di Tezuka da ragazzo e di uno scarafaggio di terra con cui fa amicizia. In realtà, questo insetto terrestre era la specie di coleottero preferita dall’artista. Quando era in quinta elementare, aggiunse il simbolo 虫, (il carattere di insetto) al suo nome, 治, e si soprannominò 治虫. Il cortometraggio, originariamente scritto e supervisionato dal figlio Makoto, merita sicuramente una visione.
Legami nel mondo dei manga. Il museo al suo interno ha continuamente in proiezione due film: “Parla di Tezuka Osamu“, di famosi artisti di manga che lo descrivono in retrospettiva, e “Tezuka Osamu parla“, dello stesso Tezuka. Venti artisti famosi a pieno titolo, inclusi nomi come Takashi Yanase, Leiji Matsumoto, Fujiko F. Fujio e Naoki Urasawa, rivelano i loro pensieri e sentimenti su Tezuka. Le parole di Fujio Fujio – “Non sarei stato un disegnatore di manga senza Tezuka-sensei” – trasmettono la profondità della sua influenza sulla generazione successiva.
In onore della storia del manga. Le scale del museo introducono le origini del manga, con radici che risalgono ai disegni di animali nella prima arte giapponese.
Idea chiave 3: città di natura e cultura.
Nell’infanzia di Tezuka Osamu, nelle montagne vicino all’attuale sede del museo stesso, c’erano persino volpi selvatiche e varie razze di cani. La montagna sul retro della sua casa divenne, per il giovane Tezuka, un palcoscenico su cui proiettare la sua immaginazione: giocare con gli insetti, cacciare tesori e creare società segrete con i suoi amici. La natura intorno alla città avrebbe potuto diventare, per la sua mente ansiosa, una stazione spaziale o una terra di mostri. Nella città stessa ha appreso la modernità e l’umanesimo, concetti importanti nelle sue opere successive.
La rivista Takarazuka per un’eroina unica. Il “teatro Takarazuka”, fondato nel 1913, rimane un simbolo della città di Takarazuka. È una modalità di dramma che prevede la danza, il canto e la recitazione, con l’aspetto unico che solo le donne possono esibirsi. Poiché sua madre era una grande fan del teatro e alcune delle star vivevano nella porta accanto, il giovane Tezuka andava spesso a teatro. Il suo manga “Princess Knight” (1953), che raffigura una principessa vestita da uomo, è stato ispirato dalla compagnia teatrale.
Idea chiave 4: La preziosità della vita.
Anche Tezuka ha vissuto momenti bui a Takarazuka. Durante la seconda guerra mondiale, bombe incendiarie, caddero nelle vicinanze e molti furono uccisi; egli ha descritto la scena che ha visto a 17 anni come “umani e mucche che giacciono morti insieme“. Comprendendo la fragilità della vita, Tezuka ne ha compreso anche la dignità. Ciò ha contribuito al suo abbraccio dell’umanesimo; una volta disse che “nessuna scienza può negare la natura“, e che la sua “gratitudine per la vita appare naturalmente in ogni mia opera“.
Un Manga medico basato sulla sua esperienza. Uno degli antenati di Tezuka era un medico e quindi egli ha avuto una grande affinità per tutta la vita con la medicina, sempre in dubbio se recarsi a Tokyo per lavorare come disegnatore di manga, o rimanere a Takarazuka per intraprendere una carriera nel mondo della medicina. Il tempo trascorso come apprendista medico all’Università di Osaka lo convinse della preziosità della vita. In “Black Jack“, l’eroe – sempre pronto a sfidare l’autorità – chiede “È dovere del medico prolungare inutilmente la vita di una persona, contrariamente alla provvidenza della natura?”
Scegliamo il manga del giorno nel Museo.
L’angolo della biblioteca – dove si potrà sfogliare circa 2000 libri – copre quasi tutta la produzione dei manga di Tezuka. Oltre alle edizioni in molte lingue tra cui inglese e cinese, sono presenti anche opere anche in esperanto. Tezuka sorride da un’illustrazione sul muro, circondato dai suoi personaggi.
Idea chiave 5: Passione per l’animazione.
L’ultima idea chiave è prendere atto del lavoro di Tezuka come regista di animazioni. Fin dalla tenera età, Tezuka è stato affascinato dalle opere di Walt Disney e ha ammesso con orgoglio che il personaggio di Topolino ha avuto un’influenza sul design dei personaggi di Astro Boy. Tezuka ha cercato di rendere omaggio alla Disney nel miglior modo possibile, migliorando le sue opere.
Realizzare “anime” che prendono vita.
Presso lo studio di animazione del museo, si potrà inoltre, sperimentare e capire come viene prodotto un “anime”. Oltre a introdurre la storia degli anime, il muro mostra una serie di singole “Vignette di animazione”. Molti di coloro che sono coinvolti nell’industria della robotica moderna in Giappone continuano a citare il personaggio di Astro Boy come la loro più forte influenza. Con il suo nome giapponese di Atom, questo manga è stato letto e apprezzato sin dalla sua prima pubblicazione nel 1952. Una delle attrazioni della Hall è una rappresentazione animata di Astro Boy che imita i movimenti del visitatore. Nell’ambito del rinnovo del sito museale è stata sviluppata anche un’app per smartphone che oltre a fornire una guida alle varie parti del museo, offre ulteriori contenuti speciali. Si potrà entrare nel museo tutte le volte che si desidera nello stesso giorno, per godersi le opere di Tezuka per tutto il tempo.
Il “dio” che ha promosso l’umanità.
L’umanità e il fascino di Osamu Tezuka, noto come il “dio dei manga” anche durante la sua vita, permea il museo. Ma il processo con cui lo creava era spesso tutt’altro che divino: spesso lavorava tutta la notte per finire i lavori, e le sue ultime parole erano “lasciami fare il mio lavoro“, dimostrando che il suo impegno è durato fino alla fine. Il suo lavoro non solo ci stimola, ci incoraggia e talvolta ci fa sorridere, ma è anche l’inizio di qualcosa di molto più importante, l’eredità del manga che ha contribuito a creare per i suoi 60 anni di vita.
Osamu Tezuka (1928-1989) è considerato il padre dei manga moderni e l’equivalente giapponese di Walt Disney. Tezuka era dottore in medicina e un artista di manga prolifico e di successo, animatore, sceneggiatore e produttore cinematografico, che ha governato il mondo dei manga dopo la seconda guerra mondiale. È ricordato per i pionieristici sviluppi estetici e narrativi nei manga, ed è stato responsabile della divulgazione di molti degli elementi estetici e narrativi distinti del mezzo. Le sue opere includono l’ormai classico Astro Boy, Black Jack, Phoenix, Dororo e Kimba the White Lion, così come molti altri. Ha fondato l’Osamu Tezuka Manga Museum per ospitare il suo immenso corpus di opere, e la sua eredità sopravvive in molti degli scrittori e artisti di manga di successo di oggi.
Riconoscimenti:
The Takarazuka City Osamu Tezuka Memorial (1994) “THE OSAMU TEZUKA MANGA MUSEUM Pictorial Record” Tezuka Productions.
Osamu Tezuka (1996) “Save the Earth in Glass-To You in the 21st Century” Kobunsha.
Osamu Tezuka (1997) “My Manga Life” Iwanami Shoten, Publishers.
Osamu Tezuka ( 2016) “I am a Manga Artist” Rittorsha.
Photo by Mitsugu Uehara (riprodotti particolari delle foto).
Testo e traduzione: Makiko Oji
Montaggio: Makiko Oji, Saori Hayashida
Produzione: Skyrocket Corporation.
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