Funeral ceremonies in ancient Egypt and India.

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Funeral ceremonies in ancient Egypt and India. Antichi rituali funerari in Egitto e India.Varanasi è antichissima e attira pellegrini da tutta l’India, per importanza religiosa e spirituale, con i suoi rituali millenari.

Funeral ceremonies in ancient Egypt and India. La morte è un evento universale che tocca tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla cultura o dalla religione. Tuttavia, le tradizioni e i rituali funerari variano notevolmente in diverse culture del mondo. In questo articolo esploreremo le differenze tra le cerimonie funerarie in Egitto e in India, due culture antiche con una forte spiritualità e una lunga storia di riti funerari elaborati.

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In Egitto, la morte era vista come un passaggio verso un’altra vita nell’aldilà. La sepoltura era un processo molto elaborato e ritualizzato, che comprendeva la mummificazione del corpo e la costruzione di una tomba decorata. La mummificazione era un processo lungo e complesso, che comportava la rimozione degli organi interni, la trattamento del corpo con una mistura di erbe e resine e l’avvolgimento del corpo con bende. La tomba era decorata con geroglifici e scene funerarie, e spesso conteneva offerte per il defunto nell’aldilà.

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Il culto dei defunti era molto importante nell’antico Egitto, e la famiglia del defunto spesso visitava la tomba per portare offerte e pregare per il defunto. L’idea di una vita dopo la morte era molto importante per gli antichi Egizi, e si credeva che il defunto potesse avere bisogno di oggetti o offerte per sopravvivere nell’aldilà.

In India, la morte è vista come un momento sacro e di transizione verso una nuova vita. Il funerale include una cerimonia di creazione del fuoco, in cui il corpo viene bruciato e le ceneri disperse nel fiume sacro Gange. La creazione del fuoco è considerata un modo per liberare l’anima dal ciclo delle reincarnazioni. L’idea dell’immortalità dell’anima è molto importante nell’induismo e la creazione del fuoco è vista come un modo per aiutare l’anima a raggiungere l’eternità.

Funeral ceremonies in ancient Egypt and India. Il funerale di creazione del fuoco sulle rive del Gange è un evento molto sentito e partecipato dalla famiglia del defunto e dalla comunità. E ‘un’occasione per pregare per la salvezza dell’anima del defunto e per celebrare la vita del defunto. La cerimonia è accompagnata da canti e preghiere e le ceneri del defunto vengono disperse nel fiume Gange come ultimo atto di purificazione e liberazione dell’anima. Varanasi, situata sulla riva del Gange, è un luogo sacro per gli Indù, e la cerimonia di creazione del fuoco sulle sue rive è considerata un atto di purificazione e liberazione dell’anima. La città di Varanasi è antichissima e attira pellegrini da tutta l’India, proprio per la sua importanza religiosa e spirituale, con i suoi rituali millenari. L’affluenza di persone che vengono a Varanasi per cremare i loro cari o per assistere alle cerimonie funerarie, rende questa città un luogo unico e sacro per gli Indù, che credono che morire a Varanasi possa liberare l’anima dal ciclo delle reincarnazioni e condurla all’eternità.

In conclusione, le tradizioni e i rituali funerari in Egitto e in India sono molto diversi, ma entrambi riflettono una forte spiritualità e una lunga storia di riti funerari elaborati. L’Egitto si concentrava sulla conservazione del corpo e sulla costruzione di tombe elaborate, mentre in India l’enfasi era sulla liberazione dell’anima attraverso il fuoco.

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Anno 2000 a.C. .

Asim e Ravi si incontrarono in una calda giornata di agosto, in un luogo non definito del Mediterraneo. Si salutarono con affetto e si rinfrescarono dal calore bevendo del fresco vino rosso.
Asim: “Ravi, vecchio amico mio, come stai?”
Ravi: “Asim, mio caro amico, sto bene. E tu?”
Asim: “Sto affrontando un periodo difficile. Mia madre è morta un paio di giorni fa e devo organizzare il funerale ad Alessandria d’Egitto.”
Ravi: “Mi dispiace sentirlo, Asim. Anche mia madre è morta. La porterò a Varanasi, nostra citta natale, per la cerimonia di cremazione sulle rive del Gange.”
Asim: “Le nostre tradizioni funerarie sono molto diverse. Nell’antico Egitto, la morte è vista come un passaggio verso un’altra vita nell’aldilà. La sepoltura è un processo molto elaborato e ritualizzato, che comprende la mummificazione del corpo e la costruzione di una tomba decorata.”
Ravi: “Anche in India la morte è vista come un momento sacro e di transizione verso una nuova vita. Il funerale include una cerimonia di creazione del fuoco, in cui il corpo viene bruciato e le ceneri disperse nel fiume sacro Gange. C’è una forte enfasi sull’importanza dell’immortalità dell’anima e sull’idea che il funerale sia un modo per liberare l’anima dal ciclo delle reincarnazioni.”
Asim: “Nelle scritture egizie si dice che la morte è solo un passaggio verso un’altra vita, non una fine. E nelle scritture indù, invece?”
Ravi: “Secondo i Veda, l’anima è ritenuta immortale ed eterna. Il concetto di morte nei Veda è visto come una transizione da un corpo fisico a un altro, e l’obiettivo finale è quello di ottenere la liberazione dal ciclo delle rinascite e raggiungere la coscienza eterna. Questa convinzione è nota come concetto di “moksha”.
I due amici, immersi in una conversazione profonda, si accorsero del trascorrere del tempo. Asim doveva partire per Alessandria d’Egitto e Ravi per Varanasi.  Si salutarono con affetto, prima di separarsi, spaccando una mela a metà, ricordandosi della loro amicizia e del fatto che entrambi erano parte dell’Uno, del tutto.

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