The Memory Police Yoko Ogawa: terrificante Polizia della Memoria

Libro ambientato su un'isola senza nome, dove gli oggetti vengono "fatti sparire" sia fisicamente, che nella mente degli abitanti.

The Memory Police Yoko Ogawa: la terrificante Polizia della Memoria. La Ogawa ambienta il libro su un’isola senza nome, dove gli oggetti vengono “fatti sparire” sia fisicamente che nella mente degli abitanti.

The Memory Police Yoko Ogawa. A prima vista, “La polizia della memoria”, pubblicato originariamente in Giappone nel 1994 e ora disponibile in un’eccellente traduzione inglese, sembra un discendente di George Orwell. Ambientato su un’isola senza nome, gli oggetti vengono abitualmente “fatti sparire”, sia fisicamente che nella mente degli abitanti. Un giorno scompaiono degli uccelli. Il giorno dopo potrebbe essere un tipo di caramella. Chiunque osi conservare gli oggetti scomparsi è in pericolo. Chi invece li ricorda è ancora più in pericolo. La Polizia della Memoria, vestita con uniformi lussuose, fa vivere tutti nella paura. Le persone che ricordano vengono portate via, per non tornare mai più.

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The Memory Police – Versione in inglese.

Quando una giovane scrittrice scopre che il suo editore è una delle persone che ricordano, è determinata a proteggerlo nascondendolo in una stanza segreta della sua casa. Quindi, sì, è impostato come un tipico romanzo distopico che illustra abilmente l’artiglio insidioso e disumanizzante del totalitarismo. E Yōko Ogawa lo fa molto bene. C’è una tensione silenziosa che percorre le pagine del romanzo. La paura, la claustrofobia e la lotta sembrano reali. Ma l’autrice si spinge oltre (e mi piace che l’abbia fatto), oltre la politica, nella sfera più ampia e universale della morte. Sì, la morte. Perché la gente non perde solo gli oggetti quando le cose scompaiono. Con ogni oggetto perso, le persone perdono anche i ricordi associati. Così, i loro cuori, le loro anime e i loro sé subiscono perdite che non possono essere recuperate. La giovane donna si preoccupa del giorno in cui tutto sull’isola scomparirà. Quando le persone scompariranno.

L’isola dei senza memoria, Versione in italiano.

Il suo editore, un uomo che riesce ancora a ricordare, continua a rassicurarla. Il fatto che le cose siano scomparse non le rende meno reali. Anche se tutto scomparisse, le storie sarebbero lì. Promette di proteggere i ricordi. Ma con una progressione paziente e ipnotica, le perdite continuano. Non si tratta più di una donna che perde il mondo che la circonda, ma di un uomo che perde la donna che ha davanti agli occhi. Ho amato questo libro, la mia prima incursione nella vasta opera di Ogawa. Scritto in una prosa ingannevolmente piatta e semplice, non offre risposte facili. Non conosciamo il dove, il quando, il come e il perché. Ha il sapore de “Il vegetariano” e persino de “La metamorfosi”, con trasformazioni strane e stranianti che lasciano al lettore il compito di discernere. È anche particolarmente attuale nel mondo di oggi (e qui il discorso si fa di nuovo politico), dove la nostra memoria collettiva non sembra migliore di quella di un pesce rosso che nuota nell’etere, dove le notizie di ieri sono inghiottite dall’ipocrisia di oggi.

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Devastante e terrificante, questa marcia forzata verso la perdita totale. In un mondo in cui gli scrittori perdono la voce, dov’è la speranza? Mi piace credere che sia piccola, segreta e forse non sufficiente, ma è lì, in una stanza nascosta dove risiedono i semi della resistenza e della memoria.

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