Terrone,Origine del termine dispregiativo contro il popolo del meridione italiano.
Terrone, il dispregiativo contro i meridionali, affonda le sue radici nell’appartenenza del popolo a sud di Roma, al suolo agricolo e ballerino dovuto ai frequenti terremoti. Di solito il terrone viene visto come un individuo della bassa Italia rozzo, villano e cafone, nonché sporco e fannullone. A tal proposito però lo storico e linguista Bruno Migliorini affermava che l’origine del termine terrone si riferisse agli abitanti delle terre Ballerine ovvero quei territori frequentemente colpiti dal sisma. Infatti il Grande Dizionario della Lingua Italiana ci dice che terrone deriva da un incrocio fra terre, moto e meridione.
Inferiorità sociale e culturale.
I terroni, dunque, rappresenterebbero una popolazione che vive in una netta condizione di inferiorità sociale e culturale, totalmente contrapposta alla popolazione del settentrione assai attiva e civile. Tuttavia per chi non lo sapesse il territorio dei cosiddetti terroni è stato la fonte di tanti prodotti dell’agricoltura che hanno dato da mangiare a tante generazioni di italiani del nord del centro e del sud, contribuendo in modo notevole all’incremento del Pil nazionale. Non a caso la casa alimentare piemontese della Cirio, famosissima per i suoi pelati, ha costruito il proprio successo sugli stabilimenti di lavorazione del pomodoro aperti, subito dopo la costituzione del Regno d’Italia, nella periferia orientale di Napoli, in quella a nord di Caserta ed infine a Pontecagnano, in provincia di Salerno.
Alla luce di ciò usare il termine terrone contro i meridionali rappresenta una ingiusta offesa nei confronti del mondo contadino in tutto il suo insieme. Per fortuna il termine terrone, ultimamente, ha conquistato una specie di rivalutazione identitaria, visto che è diventato una rivendicazione di orgoglio ed appartenenza al sud della penisola. Per questa ragione Napoli e tutte le città, dalla capitale in giù, sono orgogliose di essere chiamate città terrone.